Alla Gazzetta: «Certo quando abbiamo battuto il Frosinone non ero così contento. So cos’è il Milan, dunque anche cosa significa batterlo»
Charles De Ketelaere ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Gasperini ha trasformato il ragazzo ex Milan in una sorta di “9 e mezzo”. Lo ha dichiarato anche lui, confermando di essere concentrato sull’Atalanta e di non pensare al Milan. Chiaro che la scorsa stagione è stato un po’ un purgatorio per il belga. Infatti non nega di aver dubitato di sé in passato:
«Do tutto quel che ho, e posso dare ancora di più. Ma sento che sto crescendo e non mi meraviglia: quello che dai, lo ricevi indietro quasi sempre».
Un momento preciso in questi cinque mesi in cui è scattato dentro qualcosa?
«Non un solo “clic”: uno scatto quando ti senti meglio tu, uno quando entri in sintonia con i compagni, uno quando metti in fila diverse buone partite. Fu così anche al Bruges».
Le difficoltà di scegliere l’Atalanta:
«Ci ho pensato un po’, certo: non era una scelta qualsiasi. Ma difficile no, perché tutti, a cominciare dal mister e dal direttore D’Amico, mi hanno fatto sentire subito e sempre la fiducia giusta. E poi vedere giocare l’Atalanta mi era sempre piaciuto. C’erano anche altre opzioni, ma non le ho mai considerate: o Milan, o Atalanta».
In che ambiti De Ketelaere è cresciuto di più?
«Nella lucidità che metto nel fare le scelte di gioco. Puoi migliorare la tecnica, ma senza lucidità non la sfrutti fino in fondo. Per questo oggi mi sento un giocatore migliore anche rispetto alla mia versione più brillante, quella dell’ultima stagione al Bruges. Anche perché gioco in un campionato sicuramente più duro».
L’Atalanta ha già vinto due volte su due contro il Milan. Per De Ketelaere non è stata una rivincita. Allora quali sensazioni ha provato?
«Non ho pensato “Non mi avete capito”, ma certo quando abbiamo battuto il Frosinone non ero così contento, questo sì. Non era una sensazione negativa, però so cos’è il Milan, dunque anche cosa significa batterlo».