Il presidente della Lazio e senatore di Forza Italia spiega i motivi per cui il Decreto Crescita non ha aiutato solo il calcio, ma l’economia italiana
Prosegue il braccio di ferro tra il Governo e il mondo del calcio per il Decreto Crescita, abolito all’inizio del 2024. In tanti, tra cui il presidente della Lazio Lotito, si battono perché venga reintegrato o almeno prorogato. Nel decreto Milleproroghe approvato dal governo il 29 dicembre c’era una norma che prevedeva di prorogare il decreto Crescita almeno per la sessione invernale di calciomercato (quella che si conclude a fine mese). Ma era stata la Lega di Matteo Salvini a mettersi di traverso, facendo saltare la misura proprio in Consiglio dei ministri.
Adesso l’ennesimo emendamento per ripristinare il Decreto Crescita è arrivato puntuale alla Camera, dove è in discussione la conversione del decreto Milleproroghe, presentato ovviamente da Forza Italia, tramite il presidente-patron della Lazio Claudio Lotito. Ma, rispetto alle previsioni, non si limita a “salvare” il prossimo calciomercato estivo: stavolta la proposta prevede addirittura di prorogare lo sgravio fiscale che permette di pagare le tasse solo su metà stipendio dei giocatori acquistati dall’estero addirittura fino alla fine del 2028.
Lotito sul Decreto Crescita
Proprio Lotito ne ha parlato a margine del congresso romano di Forza Italia
«C’è una legge dello Stato che riguarda tutte le categorie e solo nel 7% lo sport complessivamente, non solo il calcio, che prevede la possibilità di agevolazione fiscale, ma è un vantaggio per lo Stato perché porta incrementi di ricavi. Ad esempio, Lukaku e Mourinho non sarebbero mai venuti in Italia senza e non avrebbero pagato le tasse in Italia quindi in questo modo incrementi il gettito non è che lo perdi».
«Nello specifico, abbiamo solo detto che serve una legge con una decorrenza diversa» e quindi di «stabilire la decorrenza dell’abolizione della norma, perché non si può abolire dall’oggi al domani e chi ne ha usufruito? Che si fa con i contratti in essere? Forza Italia vigila sul buonsenso e perché le cose siano fatte con equilibrio e col cervello».