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Maradona, la Cassazione: “Non è stato un evasore fiscale”

L’avvocato Pisani: «Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali e all’immagine, oltre alla storia e ai valori dello sport subiti per trent’anni da Maradona?»

Maradona, la Cassazione: “Non è stato un evasore fiscale”
Db Johannesburg (Sud Africa) 27/06/2010 - mondiali Sud Africa 2010 / Argentina-Messico / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Diego Armando Maradona

«La Cassazione dà ragione a Maradona, sancisce che non è stato un evasore fiscale cassando la precedente decisione e pronunciandosi in suo favore a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente, e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale Alessandro Pepe». Così Angelo Pisani, storico avvocato difensore di Diego Armando Maradona, all’Ansa, che replica alla notizia apparsa su alcuni quotidiani relativa alla sentenza della Suprema Corte sul presunto caso di evasione fiscale che ha visto protagonista per decine e decine di anni il campione argentino scomparso il 25 novembre 2020.

La Cassazione, con il pronunciamento del 14 dicembre scorso, ha confermato la precedente decisione del 2021 e rimesso la decisione finale ai giudici di secondo grado della commissione tributaria regionale per calcoli e spese legali anche se, spiega Pisani, «la vicenda si può ritenere chiusa in quanto dai calcoli Maradona non deve nulla al Fisco italiano, ogni operazione anche matematica oltre che di logica e giustizia porta a zero».

Maradona, accolto il ricorso sulla presunta evasione fiscale 

A tre anni dalla morte di Maradona, i giudici di Cassazione hanno accolto il ricorso degli eredi contro la presunta evasione. La contestazione riguarda un presunto debito di 37 milioni, reclamati dal Fisco per una vertenza legata ai compensi versati dal Napoli a Maradona. Ciò accadde nella seconda metà degli anni ’80, quando nei pagamenti dei diritti d’immagine su conti esteri da parte di due società straniere si configurò un’evasione fiscale di 40 miliardi di lire (oggi 37 milioni di euro).

«La questione – tiene a precisare Pisani – poteva essere risolta già con l’istanza di autotutela che presentammo nel 2009. Una richiesta depositata in occasione del ritorno in Italia di Maradona a Napoli dove lo scortavamo per evitargli altri pignoramenti e invece rigettata dall’Agenzia delle Entrate e mai rivalutata da altri giudici. Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali e all’immagine, oltre alla storia e ai valori dello sport subiti per trent’anni da Maradona?»

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