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«Marquez ha cercato noi», Nadia Padovani racconta il colpaccio del team Gresini

La vedova Gresini al Corsera: «Non credevo di riuscire a guidare un’azienda, all’inizio mi guardavano con scetticismo»

«Marquez ha cercato noi», Nadia Padovani racconta il colpaccio del team Gresini
Gresini Racing MotoGP team's Italian rider Enea Bastianini celebrates with team principal Nadia Padovani on the podium after winning the Moto GP Grand Prix of Qatar at the Lusail International Circuit, in the city of Lusail on March 6, 2022. (Photo by KARIM JAAFAR / AFP)

«Marquez ha cercato noi», Nadia Padovani racconta il colpaccio del team Gresini. L’intervista al Corriere della Sera.

«Da quando Fausto non c’è più e ho iniziato a occuparmi dell’azienda, ho dovuto cambiare diverse cose e prendere anche decisioni difficili, c’era chi mi guardava con scetticismo». Nadia Padovani, vedova di Fausto Gresini — morto di Covid nel febbraio di tre anni fa —, ha realizzato il «colpo del secolo» nella MotoGp: mettere sotto contratto Marc Marquez offrendogli una Ducati del 2023. Presentazione il 20 gennaio al Cocoricò di Riccione «perché in Romagna siamo grandi lavoratori ma sappiamo anche divertirci».

Nella MotoGp non si parla d’altro che di Marc in Ducati, come convive con tanto rumore?
«Sembrava impossibile che un otto volte campione del mondo potesse lasciare la Honda per un team privato, ha fatto notizia e ne farà ancora».

Come è stato il primo approccio? Perché ha scelto voi?
«Noi non saremmo mai andati a cercarlo, ci ha contattato il suo manager ma aveva un accordo con la Honda fino al 2024. Gli ostacoli non erano pochi. Ai miei ho detto: “Proviamo ad aspettarlo”, lo volevo assolutamente nella speranza che si allineassero tutti i pianeti. Ci ho creduto fino all’ultimo, ed è successo».

Quando Fausto è mancato lei ha preso in mano il team. Come ha imparato così in fretta e così bene?
«Mi hanno spinto, e mi spingono ancora, la rabbia e il dolore per averlo perso. Volevo renderlo fiero di noi, con la sofferenza si cresce molto, ma non pensavo di avere questa forza interiore».

Perché non pensava di averla? È sempre stata una donna forte: faceva l’infermiera, ha cresciuto quattro figli.
«Sì, ma non credevo di avere la capacità per gestire un’azienda complicata come la Gresini Racing. Ho dovuto cambiare vita: prima stavo molto a casa con i figli, gestiva tutto Fausto. A volte lo vedevo stanco o arrabbiato e altre felicissimo e io ascoltavo. La morte di mio marito ha fatto emergere quella forza che probabilmente già avevo, ma che non sapevo di avere».

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