«Prima di Torino abbiamo fatto richiami più pesanti col preparatore». Qualcuno mi ha detto: “non la fare la conferenza di domani”, io ci metto sempre la faccia»

Il tecnico del Napoli, Walter Mazzarri in conferenza – (LIVE)
Come sono stati questi giorni di ritiro? Che effetto hanno avuto?
«Sono contento di quello che abbiamo fatto in questa settimana, si sono fatte cose che con meno tempo non si potevano fare. L’ho voluto con molta felicità, mi piace lavorare sul campo, preparare le partite, facendo allenamenti, fin qui avevamo avuto poco tempo per allenarsi, in hotel col ritiro abbiamo più tempo per vedere cose, abbiamo fatto bene, poi ce lo dirà la partita, spero che vedremo un Napoli più brillante che nell’unica partita da quando ci sono io che è andata in modo diverso. Nelle altre patite si vedeva una squadra che giocava a calcio, in alcuni casi non siamo stati fortunati, col Monza la squadra aveva fatto bene, si sono visti grossi miglioramenti.
A Torino, probabilmente per colpa mia, abbiamo fatto richiami più pesanti di quel che la situazione richiedeva, si è vista cosa diversa, la squadra ha giocato meno bene, ma anche lì non siamo stati fortunatissimi. È stata una partita negativa, sono fiducioso per domani che i ragazzi possano far vedere buone cose».
Il nuovo Mazzarri
«Quando venni qui, arrivai da Reggina e Sampdoria. Napoli lo trovai al 12esimo posto ma era una piazza importante. Piazza con aspettative diverse. Quando ero rampante, giovane, facevo sbagli anche nella comunicazione, ora con la saggezza e l’esperienza penso di gestire meglio. Quando sono rimasto fermo apposta non ho voluto allenare dopo 21 anni di carriera, come fanno tanti allenatori. A un certo punto ti devi fermare, devi studiare, se vuoi rimanere un allenatore attuale.
Il 4-3-3 me lo sono studiato. Mi sono fatto una cultura tale da dire che se mi chiamano, faccio lo stesso modulo. Perché mi piace. Da fermo facevo il tifo per il Napoli. Poi devo avere calciatori per un determinato modulo, su questo bisogna ragionare, se sono cambiati i calciatori. Questo modulo mi piace tantissimo, così come il 3-4-3 e il 3-5-2. Il Napoli era una delle squadre che faceva uno dei più bei calci d’Europa».
Ti aspetti un aiuto dal pubblico? E’ una gara particolare.
«Qualcuno mi ha detto: “non la fare la conferenza di domani”. No, io ci metto la faccia. Non vengo quando si vince, a volte è capitato. Non mi sono mai nascosto, è un momento particolare per il Napoli. Chiedo un piccolo aiuto, dare una mano ai ragazzi fino al 95esimo, provare a dare quel qualcosa in più che hanno sempre dato. Poi se non andrà bene, è giusto che si fischi. Ora è un momento di difficoltà».
Ci fa un punto su assenze e condizione? Si attende un aiuto dal mercato in tempi rapidi?
«Dicevano Mazzarri lamentino, fate il conto che da quando sono arrivato io mancano 6-7 giocatori che erano a Bergamo. Questo non vuol dire che non si possa giocar bene e fare risultato. Il pubblico è il giocatore in più. Che devo dire? Potete fare anche voi le considerazioni sui calciatori che mancano».
Il quarto posto è lontano.
«Siamo a cinque punti dal quarto posto. Io non guardo la classifica perché mi innervosisco. La cosa più difficile non è tanto i moduli, ho goduto a stare in ritiro. Potevo vederli, dirglielo, mi sento meglio, li ho tenuti là, ho parlato con loro. Degli agenti tendo a parlare col calciatore, al di furi ci pensano gli altri. Lo dico: quando entrate a Castel Volturno, dovete dare il meglio. Conta la maglia. Il compagno va aiutato perché porta la maglia del Napoli. Il vostro dovere è fare i bene i calciatori e dare il massimo per la maglia. Quello che succede fuori non mi interessa. Poi a casa rispondete ai procuratori».
«Troppo sveglio (ride). Non ho tantissime scelte. Dovevo non farmi espellere, a Torino ero nel gabbiotto, non ho potuto dire qualcosina. È la seconda volta che rimaniamo in dieci. Nel calcio moderno cambia tutto il tema di gara. Mi raccomanderò che non vogliono vedere cose che ci portano a rimanere in dieci. Se ci provocano, bisogna avere la forza di continuare a giocare. Nel calcio ci sono le regole, non si fa la boxe. Bisogna mettere la grinta nel contesto delle regole del cacio. Non so come sarebbero finite con Roma e Salernitana in undici. Agli arbitri dico che i calciatori vanno tutelati».
Ritiro punitivo
«Finché sarò qui motiverò i miei giocatori a vincere e a far bene. Quando non vinco, sto male. Non mi pongo il problema della fiducia di De Laurentiis. Ritiro punitivo? Col Monza per sfortuna non abbiamo vinto, a Torino non abbiamo fatto una gara che rientrava nei nostri canoni, i calciatori professionisti sono i primi che se capita un’occasione di andare in ritiro per una partita così brutta dovrebbero essere contenti. Anche loro devono sapere che il Napoli he ha vinto lo scudetto è in una posizione non consona. È una presa di coscienza di tutti, C’era un nuovo allenatore, è giusto che si lavori di più visto che prima non si è fatto. Non mi piacciono i ritiri ma ci sono dei momenti in cui tutti dobbiamo dare qualcosa in più».
Avverte ancora fiducia incondizionata dal presidente?
«Non mi è mai interessato, fino a quando sarò qui motiverò la squadra per vincere. Farò di tutto per questo, se non vinco sto male per giorni, non mi pongo il problema»
I problemi del Napoli
Mazzarri sull’assenza di Kim
«Lo sanno tutti, è evidente la sua assenza. Se giochi alto, devi avere la forza di recuperare. Le caratteristiche dei giocatori sono importanti. Mi avevano contattato per la Nazionale messicana, avevo contattato Lozano. I titolari sono sedici non undici, a Bergamo abbiamo vinto col cambio di Elmas. Lozano era un giocatore importante, Elmas era co-titolare, cominciano a mancarne tanti. L’allenatore appena può, fa fare un tempo a uno e un tempo a un altro. I problemi di un allenatore sono tanti. Ho visto giustamente il fermento della piazza dopo Torino. Voglio dare un po’ di serenità alla gente, perciò sono venuto dopo Torino. Ho ancora un po’ di credibilità, non è solo tutto negativo. Cerchiamo di vedere anche quello può esserci di positivo».
Subiti molti gol di testa, Ostigard ha segnato due gol di testa.
«Non ho preconcetti su nessun giocatore della rosa. Se ho fatto giocare quelli che ho fatto giocare, è perché li ho ritenuto più adatti. Ostigard l’ho fatto giocare contro l’Inter e nel primo tempo fece anche bene. Se il Napoli prende tanti gol sui calci d’angolo, bisogna stare attenti a non far fare gol agli altri. Sono due cose diverse: fare gol di testa e non far fare gol agli altri. I calciatori vanno saputi marcare!.