Il Corsport: Mazzarri forse indirettamente con le sue parole ha caricato eccessivamente il ragazzo, alla prima espulsione in 79 gare di A
«Mazzocchi sarà la sveglia per chi si è addormentato», le ultime parole famose di Mazzarri. A ricordarlo è il Corriere dello Sport che ripercorre quel che si è detto lo scorsa settimana nel Napoli e a Napoli per l’acquisto del 28enne esterno dalla Salernitana ultima in classifica.
Dentro, al posto di uno Zielinski trasparente
Trasferimento all’alba del mercato invernale e subito pronto per l’esordio. Walter Mazzarri era stato accontentato, aveva chiesto lui come rinforzo per la fascia destra per aggiungere energia, corsa, progressioni in velocità. Il tecnico aveva speso anche parole significative alla vigilia della trasferta di Torino: «Mazzocchi sarà la sveglia per chi si è addormentato». Un chiaro riferimento alla situazione attuale tutt’altro che facile stava vivendo il Napoli già prima del rovescio di ieri. Così, fin da metà primo tempo, Mazzarri, dal suo osservatorio differente rispetto al solito – lo sky box dello stadio Olimpico-Grande Torino da dove ha seguito la gara per via della squalifica – ha pensato a lui per dare una scossa. Al 23’ l’esterno ha iniziato a scaldarsi e dopo l’intervallo è entrato. Dentro quindi Mazzocchi per uno Zielinski trasparente.
La prima volta in maglia azzurra dura però pochissimo. Quattro minuti e 52 secondi: il tempo di commettere un’autentica follia e di pagarne le conseguenze. Un’entrata killer, con il piede a martello, direttamente sulla coscia di Lazaro. Giallo immediato ma è chiaramente materia di Var, che infatti analizza e richiama l’arbitro Mariani al monitor. L’epilogo è inevitabile: rosso e Napoli in dieci. È la svolta della gara e non è certo la sveglia auspicata alla vigilia da Mazzarri. Che forse indirettamente con le sue parole ha caricato eccessivamente il ragazzo, alla prima espulsione in 79 gare di A.
La pagella napolista di Mazzocchi
MAZZOCCHI dal 45’. La sua incredibile espulsione dopo appena cinque minuti offre materia per l’ennesima appendice sul plebeismo napoletano (giornali servi e commentatori ciechi) ai piedi del Duce Aurelio. L’arrivo di questo modesto difensore quasi trentenne è stato infatti salutato con paginate e articolesse esultanti manco avessimo preso la reincarnazione autoctona di Carlos Alberto o Maicon, panacea di tutti i mali di questo Napoli. Invece Mazzocchi entra e si fa subito cacciare. Grottesca e fantozziana l’indulgenza della società, che lo ha giustificato per un “eccesso di passione” – 3
Il melenso racconto dell’arrivo di Mazzocchi a Napoli è partito in settimana con la vignetta del bambino che esce dal suo cuore dichiarando che da sempre sogna di indossare la maglia azzurra. Bella storia se poi entri in campo, tenti un omicidio e vieni buttato fuori dopo tre minuti. Ho provato un’enorme vergogna per lui. Tra l’altro deve ringraziare il Padreterno di non aver azzoppato per sempre quel poveraccio a cui voleva fratturare la gamba – 0