ilNapolista

Mourinho: «Non posso valutare Tiago Pinto, non è corretto. È lui che deve valutare me»

In conferenza: «Non so perché i Friedkin non parlando di rinnovo, certo che mi faccio delle domande ma non ho nessuna risposta certa»

Mourinho: «Non posso valutare Tiago Pinto, non è corretto.  È lui che deve valutare me»
Mg Budapest (Ungheria) 31/05/2023 - finale Europa League / Siviglia-Roma / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Jose’ Mourinho

José Mourinho, allenatore della Roma, torna a parlare  alla vigilia della sfida con l’Atalanta durante la consueta conferenza stampa prepartita. Le parole dello Special One riportate da Tmw:

Il punto sugli infortunati? E un giudizio su Huijsen?
«Nessun giocatore recuperato, Mancini può giocare, ma non è recuperato. Tutti gli altri lo sappiamo, sono fuori a lungo, Smalling, Tammy. Si è infortunato anche Renato, non c’è nessun altro che recupera. La partita è di alto livello, l’avversario è di alto livello, ci sono tanti giocatori bravi, l’Atalanta è un’ottima squadra, la partita è difficile come Napoli, Juventus e poi Lazio e Milan, il livello degli avversari non si abbassa mai. Di Huijsen penso che tutti sappiamo chi è, è un ragazzo di 18 anni, che ha 10 minuti di Serie A, però che è uno dei prospetti di maggiore qualità nel calcio europeo a questo livello di età. Sarà nel futuro un grandissimo calciatore».

L’Atalanta avversario duro.
«Ha tutto. Qualità, esperienza, opzioni, ha tanti anni con lo stesso allenatore, con la stessa filosofia, lo stesso modo di giocare, è molto empatico. È una squadra che gioca a occhi chiusi, che capisce l’allenatore a occhi chiusi, che ha interpreti ideali per giocare nel loro modo di giocare. Due anni fa abbiamo vinto, l’anno scorso abbiamo perso giocando una delle più belle partite in casa. Sarà sempre complicato, però noi siamo questi, siamo tosti, non siamo facili per nessun avversario, troviamo sempre forza nelle nostre difficoltà, loro sanno che non sarà facile».

Mourinho evita di giudicare l’operato di Tiago Pinto che dal primo febbraio non sarà più il ds della Roma:
«Per un allenatore, fare le considerazioni su un direttore non è per me. Sono rispettoso delle gerarchie, io sono qui, più in alto il direttore e più in alto la proprietà. Ho esperienza, ma non posso commentare il lavoro di un superiore, non sono capace di farlo. Sono capace di dire che mi auguro per il direttore il meglio, e lui lo sa perché siamo amici, è stata una decisione sua che deve essere rispettata, io sarò sempre a tifare perché tutto gli vada bene. Valutare non è corretto, è lui che deve valutare me, non io lui. In futuro è la stessa situazione, non è l’allenatore che farà commenti. Se viene fatta questa domanda internamente e c’è fiducia nella mia interpretazione, siamo in famiglia e tutti parlano, però mi rifiuto totalmente di entrare in un campo che non è il mio. Io rimango in basso e non esco».

Il rinnovo tarda ancora ad arrivare. Tre opzioni: i Friedkin sono diventati amanti di calcio e amano un altro tipo di gioco, per la mancanza di risultati e per i consigli di qualcuno. Di queste tre, quali sono vere?
«La tua interpretazione è tua, sei un giornalista e non voglio entrare in questo campo. Non voglio. Certo che mi sono fatto qualche domanda, ma non ho nessuna risposta al 100%».

Quando sarà a disposizione Huijsen? La risposta di Mourinho:
«Non c’è aggiornamento su Smalling. Non spero di vederlo neanche allenarsi con me nel mese di gennaio. Se succede che si allena a gennaio sarà una sorpresa positiva. Penso a Mancini che gioca oggi, non gioca domani, si fa male, è un tipo di calciatore che mi occupa i pensieri, Paredes può giocare domani? Non lo so, ha preso una botta incredibile con la Cremonese, avevamo temuto una frattura, non ce l’ha. Questi sono i giocatori che ci occupano i pensieri, non Tammy e Smalling.

Huijsen dal punto di vista legale è disponibile per giocare, ma è un ragazzo che è arrivato ieri sera in hotel, che si è allenato oggi un’oretta, che ha fatto una riunione introduttiva per cercare di entrare nelle nostre dinamiche, nella nostra filosofia. Se mi chiedi se è preparato per giocare, se deve giocare gioca. Ha grande fiducia in se stesso, non ha esperienza di Serie A ma ha una fiducia tipica dei giocatori che ha potenziale. Sarà praticamente un debutto in Serie A, 10 minuti contro il Milan sono stati poca cosa. Difensori centrali per domani abbiamo Llorente, Mancini e Huijsen. Quello che possiamo avere da Bryan, da Celik sono tutti adattamenti».

Mourinho sulle condizioni di Pellegrini:
«Angelo (Mangiante, ndr) sa che ho un grande rapporto con il tennis. Ho parlato con uno dei più grandi della storia, uno di quei tre, e mi diceva che sono poche le partite durante la stagione in cui gioca al 100% senza un piccolo dolore, senza una piccola cosa. Sono pochissime le partite che giocava. E parliamo di uno dei più grandi. Ieri parlavo con un altro, che non è uno dei più grandi ma è un bravo giocatore di tennis, che mi diceva che la stanchezza è solo mentale, non è fisica. Ma è anche fisica, è dura. Se dici a un centrocampista che deve giocare 90′ contro l’Atalanta, 90′ o 120′ contro la Lazio, 90′ contro il Milan… per fortuna dopo il Milan c’è una settimana vuota in cui possiamo recuperare, ma sappiamo che è un accumulo molto difficile».

Ancora Mourinho sulle condizione dei suoi giocatori:

«Davanti in questo momento Lukaku, Belotti, Azmoun, Dybala, El Shaarawy, abbiamo possibilità. A centrocampo e in difesa siamo in difficoltà, la Coppa d’Africa ci ha complicato la vita, questo infortunio interminabile di Smalling dal punto di vista personale rovina la stagione, il fatto che Renato non è mai stato disponibile è una situazione difficile. Le situazioni di Pellegrini e Dybala sono diverse perché sappiamo che tornano dopo 2-3 settimane, ma Lookman va in Coppa d’Africa e loro hanno alternative, per noi è una situazione diversa. Lavoriamo partita per partita, con uno stadio che spinge, che è sempre lì. Andiamo con tutto, è una partita dura per noi, una settimana dura per noi, ma non sarà facile per l’Atalanta, la Lazio e il Milan. Non siamo facili per nessuno».

ilnapolista © riproduzione riservata