Al Giornale: «Lui è stato criticato per questo, un po’ anche quando ci fu il cambio di allenatore e la gente diceva che non vinceva più come prima»
Jannik Sinner, Il Giornale intervista Flavia Pennetta l’ultima italiana a vincere uno Slam (gli Us Open), nel 2015. Tema dell’intervista, ovviamente, l’azzurro che domani mattina alle 9.30 giocherà la finale degli Open d’Australia contro Medvedev.
«Diciamo che dopo gli Us Open ha messo la freccia in tutti gli aspetti. Ha iniziato veramente ad essere più solido: guardate il
servizio, a quanti punti riesce a ottenere adesso con la battuta in confronto a qualche mese fa».
C’è stato un grande lavoro. Come spiegare a chi è fuori dal campo il motivo di questi risultati?
«Semplice, appunto: è lavoro, tanto lavoro. Uno sforzo pazzesco, tecnico e nel movimento. E impressiona quanto margine di
miglioramento ha ancora».
Davvero?
«Ma ragazzi, ha solo 22 anni… Anche se la sua età non è certo quella dei giovani d’oggi».
Cos’ha di diverso?
«Quello che ha soprattutto Sinner è la costante voglia di cambiare, di lasciare il certo per l’incerto. Lui è stato criticato per questo, un po’ anche quando ci fu il cambio di allenatore e la gente diceva che non vinceva più come prima. Io sostenevo invece che le cose hanno sempre bisogno di tempo, in questi casi devi ripristinare un po’ di equilibrio. Serve solo aspettare».
La serietà è la forza di Sinner (Repubblica)
Questo è il campione. Ma che va definito anche come uomo. «Jannik è nato in una parte molto seria dell’Italia, dove non parlano molto. Da fuori, forse, si vede questo di lui. Ma in realtà è un ragazzo che vuole fare una battuta, vuole sempre un sorriso. In hotel, al ristorante, è davvero un tipo divertente» rivela Vagnozzi.
C’entra qualcosa con il tennis? «Sì, viene sempre prima l’umanità» incalza Cahill. «L’etica del lavoro, lo scopo, il desiderio, la volontà di imparare: questo è il QI tennistico dei campioni, e Jannik ha tutto ciò. Vero, ha il senso dell’umorismo. È un bravo ragazzo, ama il divertimento. Vuole stare con le persone che gli piacciono, era così ancor prima che iniziassimo a lavorare nel nostro team. Questo carattere, questa personalità ti fanno andare avanti, quando giochi un certo tennis e continui a perdere, ti aiutano a comprendere che non puoi continuare a fare la stessa cosa. Devi cambiare il tuo gioco, devi evolverti. Questo è ciò che Jannik ha cercato di fare negli ultimi due d’anni. È una sua grande qualità, e questo è anche quello che deve continuare a fare: non smettere mai di evolvere, non smettere mai di migliorare. Ha ancora tante partite da giocare».