Il danese, ormai dimenticato, è caduto in un buco nero da cui non accenna a uscire. Due allenatori non hanno capito il suo ruolo
Vita da Lindstrom: se manca Politano, gioca Zerbin. Se manca Zielinski, gioca Gaetano.
Dalla breccia al brecciolino
Povero Lindstrom. Prima di venire a Napoli, era un calciatore che possiamo definire sulla breccia. Ora è un calciatore sul brecciolino. Nessuno se lo fila. Non se lo filava Rudi Garcia. Non se lo fila Walter Mazzarri. E dire che nell’Eintracht era titolare inamovibile. Al pari di Kamada altro desaparecido del calcio italiano. Lindstrom disputò e vinse l’Europa League con l’Eintracht. Non proprio pizza e fichi. Giocò anche la Supercoppa europea contro il Real Madrid, perse ma senza affatto demeritare soprattutto nel primo tempo.
Lindstrom è scivolato in un buco nero
A Napoli è scivolato in un buco nero. Addirittura dopo oltre quattro mesi ancora non si è riusciti a capire il suo ruolo. Per qualcuno è una mezz’ala, da mezz’ala Giuntoli aveva pensato a lui. Era il calciatore cui il signor Cristiano aveva pensato per sostituire il partente Zielinski. Secondo altri, invece, sarebbe dovuto essere un esterno. E quindi il sostituto di Lozano. Nell’Eintracht giocava nel 4-2-3-1 alle spalle della punta.
La realtà è che non viene utilizzato né come sostituto di Lozano né come sostituto di Zielinski. Mazzarri gli ha preferito una volta Zerbin e oggi Gaetano. Il posto di Lindstrom è in panchina. Nelle gerarchie potrebbe essere superato da Traorè che qualche mese fa ha contratto la malaria.
Scrivemmo il 21 settembre
E dunque: che fine ha fatto Lindstrom? Garcia finora gli ha concesso un quarto d’ora nell’orribile finale di Napoli-Lazio. Tutti i giornali lo davano titolare contro il Genoa perché era tornato prima dalla nazionale, Politano era acciaccato, la partita abbordabile bla bla e ancora bla. E invece a Genoa raccoglie zero minuti: ad un certo punto entra persino Zerbin, quello vero. Lui no. Perché? Perché se lo sarà tenuto in fresco per la Champions, forse. Macché. A Braga Garcia schiera il “vecchio” Napoli di Spalletti, compreso del titolarissimo Politano. Resta quel frame, un lampo ripreso dalle telecamere di sfuggita. Poi, più nulla: il Napoli vince con sei difensori in linea e l’attenzione dei media punta giustamente altrove. Fosse solo Lindstrom il problema…