Il tennista tedesco andrà a processo a maggio per le accuse di violenza domestica. Secondo il Telegraph è grave che giochi ancora
Alexander Zverev, tennista tedesco battuto in semifinale da Medvedev, è al centro delle polemiche a causa di accuse di violenza domestica.
Il tennista è stato accusato dalla ex Olga Sharipova, che “aveva pubblicamente accusato il tennista di aggressioni violente, ma secondo l’Atp le prove fornite non erano sufficienti. L’Atp ha incaricato gli investigatori indipendenti del Lake Forest Group di svolgere le indagini. Questi hanno interrogato sia la Sharipova che Zverev, oltre ad altre 24 persone, inclusi amici e familiari, sui presunti incidenti a margine dei Masters 2019 a Shanghai, Monaco, New York e Ginevra“.
Anche l’ex Brenda Patea, madre di sua figlia, lo ha accusato di violenza, in particolare di un tentativo di strangolamento durante un litigio accaduto nel 2020.
Zverev andrà a processo a maggio. Il “Telegraph” ritiene che sia vergognoso che nell’Atp tour manchi di una politica sulle accuse di violenza domestica.
Nel tennis manca una politica sulle accuse di violenza domestica
Il giornale inglese scrive:
“La scorsa settimana è arrivata la notizia che il numero 6 del mondo dovrà affrontare un processo pubblico in Germania per accuse di violenza domestica. È l’ultima di una serie di accuse mosse a Zverev, che lui ha costantemente negato. La sua corsa a Melbourne ha messo in luce la mancanza di una politica sulla violenza domestica nel tennis“.
La tennista Dokic, sopravvissuta agli abusi domestici, improvvisandosi giornalista, ha condotto l’intervista post-partita con Aryna Sabalenka. Ha preso in mano la situazione e ha chiesto a Sabalenka di firmare un asciugamano, aggiungendo: “Lo metteremo all’asta per i bambini e le donne vittime di violenza domestica“.
La decisione di Dokic di intervenire giovedì sulla questione è stata completamente di sua iniziativa. È stato un messaggio lanciato per sottolineare la grave mancanza dello sport nel “non prendere iniziative sulla situazione di Zverev”.
Quando la notizia del suo imminente processo è stata resa pubblica, l’Atp ha dichiarato al Telegraph Sport: “Siamo a conoscenza dell’imminente processo legale che coinvolge Alexander Zverev e non commenteremo fino al completamento del processo“.
La grave mancanza nell’Atp tour è che “non siano riusciti a introdurre alcuna linea guida che darebbe loro il potere di vietare a un giocatore di competere per tali motivi“.
All’epoca delle accuse della Sharypoiva, “Andy Murray, tra gli altri, chiese all’Atp di attuare una politica sugli abusi domestici. L’Atp ha ripetutamente affermato di essere in procinto di realizzarne una, ma, a più di tre anni di distanza, ciò deve ancora concretizzarsi“.
L’Atp prenda esempio dagli altri campionati
“Lo sport non è noto per essere proattivo nell’affrontare le questioni relative alla violenza di genere, ma l’Atp non ha bisogno di guardare troppo lontano per trovare politiche sulla violenza domestica che esistono nei vari campionati. Quello della Nfl è il profilo più alto, dopo che un certo numero di giocatori sono stati accusati di aggressione o condotta violenta fuori dal campo. La loro politica ora consente alla lega di mettere i giocatori in congedo retribuito se formalmente accusati di un reato o di un crimine di violenza”.
“Il tour di tennis maschile non ha ancora regole del genere. Ci è voluto quasi un anno dopo che Sharypova aveva reso pubbliche le sue accuse perché l’Atp commissionasse un’indagine, alla fine del 2021. Ci sono voluti 15 mesi e nel gennaio 2023 sono state trovate “prove insufficienti per suffragare le accuse di abuso pubblicate”. Zverev ha collaborato pienamente con le indagini – anche consegnando i tabulati telefonici – ma, soprattutto, è stato libero di giocare per tutto il tempo”.
Le opinioni dei tennisti
Ad alcuni tennisti è stato chiesto cosa pensassero della situazione di Zverev. Iga Swiatek, numero 1 wta, ha detto: «Penso che spetti all’Atp cosa decidere. Sicuramente non va bene quando un giocatore che sta affrontando accuse del genere viene promosso».
Il Telegraph continua: “Il caso Zverev è un perfetto esempio del motivo per cui dobbiamo prendere la violenza domestica con la stessa serietà con cui prendiamo il doping o il barare. I divieti avvengono continuamente nel tennis, anche mentre sono in corso i processi di appello, al fine di proteggere l’integrità dello sport”.
Ma che dire di questa integrità adesso? Nel momento in cui un uomo accusato di violenza domestica rischia di alzare uno dei trofei più importanti del tennis, allora l’intero sport viene “screditato“.