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Calzona conferma che a Napoli non vedremo altro gioco all’infuori del 4-3-3 sarrita

Siamo incapaci di guardare avanti, di proiettarci nel futuro esplorando nuovi orizzonti, restiamo ancorati ai ricordi del passato

Calzona conferma che a Napoli non vedremo altro gioco all’infuori del 4-3-3 sarrita
As Napoli 10/04/2016 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Francesco Calzona

Calzona conferma che il Napoli è incapace di guardare oltre il sarrismo e il 4-3-3

L’arrivo di Calzona e Sinatti rappresenta l’ennesimo ritorno al passato di un ambiente (società, stampa e tifoseria) ormai incapace di guardare avanti, di proiettarsi nel futuro esplorando nuovi orizzonti e strade diverse ma ancora fermamente legato ai ricordi del recente passato.

Si (ri)prendono Calzona e Sinatti (entrambi per la terza volta!) con la speranza di ripristinare principi di gioco che al Napoli non riescono più da quasi un anno (per la precisione da Torino-Napoli 0-4 dal 19 marzo 2023), come se non esistesse un altro modo di fare calcio al di fuori di quello e con la speranza di riportare le lancette dell’orologio, anziché avanti, indietro di undici mesi!
Un popolo che vive di nostalgia e in grado di guardare soltanto indietro e mai avanti è un popolo destinato ad essere sopraffatto dagli eventi.

Calzona una fotocopia di Sarri

Il Napoli ricorda tantissimo quell’uomo lasciato dalla moglie/fidanzata che, invece di guardare avanti, cerca ossessivamente una nuova compagna che sia la fotocopia di quella di prima.

Possibile mai che a Napoli ci deve essere una sorta “tirannia” che preclude a priori ogni tipo di gioco diverso da quello che prevede la dittatura tattica del “quattotettè”? Possibile che siamo destinati in eterno a giocare con una sola punta centrale isolata in avanti e con due esterni alti larghissimi (uno a Lisbona e l’altro a Shanghai)?

Ma un “povero” tifoso del Napoli che, dopo tanti anni, desidera vedere la sua squadra del cuore giocare in maniera diversa, tipo con due punte vicine (e/o con il trequartista dietro le due punte) come giocano l’Inter, la Juve, l’Atalanta, il Real Madrid o come giocavano, ad esempio, il Napoli di Maradona, il Milan di Sacchi, il Parma di Scala, il Manchester United di Ferguson, l’Arsenal di Wenger, la Juve di Conte, l’Empoli di Sarri, l’Atletico Madrid di Simeone, Lazio di Simone Inzaghi, etc, cosa deve fare? Cambiare squadra? Mah!

post scriptum

De Laurentiis ha detto che Calzona già conosce l’80% dei calciatori.
In realtà Calzona sui ventiquattro calciatori attualmente in organico conosce solo Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui, Lobotka, Anguissa, Zielinski, Politano e Osimhen.
Gollini, Ostigard, Olivera, Kvaratskhelia, Simeone e Raspadori sono arrivati lo scorso anno, Cajuste, Natan, Lindstrom a giugno, Mazzocchi, Traorè, Ngonge e Dendoncker a gennaio.
Dieci su ventiquattro sono il 41,66% del gruppo, non l’80%.

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