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Calzona il rianimatore: il Napoli risponde agli stimoli, mostra attaccamento alla vita (Corsport)

Barbano: il Napoli è come un malato dato per spacciato, i cui organi improvvisamente hanno ripreso a funzionare

Calzona il rianimatore: il Napoli risponde agli stimoli, mostra attaccamento alla vita (Corsport)
Ci Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Carmelo Imbesi/Image Sport nella foto: Juan Jesus-Ilkay Gundogan

Calzona il rianimatore: il Napoli risponde agli stimoli, mostra attaccamento alla vita. Lo scrive il Corriere dello Sport con Alessandro Barbano.

Come un malato dato per spacciato, i cui organi improvvisamente abbiano ripreso a funzionare, ma con i livelli del sangue ancora molto al di sotto del minimo vitale. Ecco il Napoli che il rianimatore Calzona ha preso in carico, misurandone la capacità di reazione contro un avversario molte spanne sopra. Al netto della gravità del virus, la diagnosi è incoraggiante. Perché questa squadra è viva, risponde agli stimoli, mostra un attaccamento alla vita che potresti definire orgoglio. E, rimessa nelle condizioni ideali, cioè nella postura tattica del suo abituale quattro-tre-tre, è anche in grado di mandare a memoria alcuni automatismi del passato. È poco per vincere contro una big, nonostante il Barcellona sceso al Maradona ieri sera non è certo quello di Messi e neanche quello del primo Xavi. Tuttavia i blaugrana tirano in porta quattro volte e nell’ultima il tempismo di Lewandowski brucia sul tempo Di Lorenzo e Meret, bucando la porta azzurra con un rasoterra che ha tutta la perfidia del cannoniere polacco.

Dopo la sfida del Napoli contro il Barcellona in Champions League, il tecnico azzurro Calzona intervistato a Sky Sport.

Le parole di Calzona

Prima mezz’ora di grande sofferenza «Risultato di parità è importante, ci tiene in corsa per la qualificazione. A livello caratteriale molto contento, nei momenti di sofferenza la squadra non voleva capitolare. Meret ci ha messo del suo, è il suo mestiere. Secondo tempo buono, spirito ritrovato, squadra ha mostrato voglia di lottare per 95 minuti».

Che cosa deve migliorare. «A livello tattico dobbiamo migliorare, nel coprire la palla, nel difendere in avanti con più cattiveria. Abbiamo subito campi campo che ci hanno messo in difficoltà. Dobbiamo imparare a stare più stretti, abbiamo subito tante palle filtranti. La squadra mi ha dato un segnale importante, sono soddisfatto».

Osimhen ha avutoil dubbio di lasciarlo in campo dopo il gol? «No. Volevo toglierlo anche prima. Il gol non mi ha fatto pensare di non cambiarlo. Giovanni Simeone è entrato bene, si è creato una mezza occasione, sono contento di tutti quelli che sono entrati, è stato un bel segnale».

La sostituzione di Kvara «In campo tengo i giocatori che fanno bene, non penso al nome. Politano ha fatto una partita strepitosa, lo ho tenuto finché ho potuto. Stava difendendo bene, chi fa bene sta in campo. Chi non fa tanto bene, lo sostituisco. Kvara è un top player, ci darà una grossa mano come l’anno scorso».

L’emozione. «Mi sono emozionato quando ho sentito la musica della Champions, è durato pochissimo. Quando vedi il Maradona, devo dire una cosa importate: uno stadio così, abbiamo sofferto per trenta minuti e non si è sentito un fischio, è una risorsa per noi».

Xavi «Mi ha fatto i complimenti, buona partita nel secondo tempo. A fine partita mi ha detto che non era facile dopo due giorni, io ho fatto i complimenti a lui, non alzano la palla dieci centimetri da terra».

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