Oggi si è rotta tibia e perone in allenamento. La lista degli infortuni è impressionante: avrebbe fermato qualsiasi atleta
La prima volta che Sofia Goggia si è spaccata un ginocchio aveva 15 anni. Era il 2007. Rottura del legamento crociato e del menisco esterno del ginocchio destro. L’anno dopo, a 16 anni, di quello stesso ginocchio si ruppe il menisco. Oggi, 5 febbraio 2024, si è rotta tibia e malleolo tibiale, della stessa gamba. la storia degli infortuni merita di essere raccontata al netto dei trionfi, delle coppe, delle medaglie e dei record. E’ a suo modo affascinante, come può esserlo un film horror. Perché sono 17 anni che Goggia vince entrando e uscendo dagli ospedali. Attraversando una via crucis che avrebbe indotto qualsiasi atleta di qualsiasi sport a smettere, a dire basta.
Gli infortuni di Goggia vanno letti uno dietro l’altro, quasi in apnea. E dunque. Dopo i primi due lunghi stop del 2007, la rieducazione e il recupero, ecco che nel febbraio 2011 ad Altenmarkt, Sofia riporta un infortunio muscolare e un trauma cranico. Tredici mesi più tardi, nel febbraio del 2012, di nuovo crociato e menisco del ginocchio destro, ancora una volta rotti.
Neanche due anni dopo a Lake Louise – è il dicembre del 2013 – tocca al ginocchio sinistro, sempre crociato e menisco. Saltano i Giochi Olimpici di Sochi 2014.
Dopo 5 anni di tregua, in cui Goggia, libera da interventi chirurgici, gessi e fasciature, diventa campionessa olimpica di discesa a Pyeongchang 2018. Nell’ottobre dello stesso anno però sul ghiacciaio di Hintertux, in Austria, cade in allenamento e si frattura il malleolo peroneale destro. Rientra il 26 gennaio per il Mondiale a Garmisch, e vince un incredibile argento in superG.
Nel febbraio del 2020 – a Garmish – altra brutta caduta: frattura del radio del braccio sinistro. Passa un anno e il 31 gennaio 2021 è ancora il ginocchio destro a cedere. La diagnosi dice trauma distorsivo con frattura composta del piatto tibiale laterale. A pochi giorni dal via dei Mondiali di Cortina di cui è anche testimonial.
Il 23 gennaio 2022 cade di nuovo e si procura un trauma distorsivo al ginocchio sinistro, con una lesione parziale del legamento crociato già operato nel 2013, una piccola frattura del perone e una sofferenza muscolo tendinea. Ci sono le Olimpiadi in Cina. Rinuncia al ruolo di portabandiera per restare più a lungo in Italia e sottoporsi alle cure mediche. 23 giorni dopo l’argento olimpico quasi su una gamba sola.
Ma 2022 non è ancora finito. C’è tempo per un nuovo infortunio e per una nuova impresa. A dicembre si rompe una mano nella prima discesa di St. Moritz (conclusa comunque al secondo posto). Urla dal dolore con la mano gonfia e sanguinante, va a Milano per farsi operare: placche e viti inserite nell’articolazione sinistra, il tutore con il bastoncino assicurato al guanto grazie al nastro adesivo. Il giorno dopo scende in pista, e vince.
Perché il finale è sempre quello. Non c’è verso di romperla, Goggia.