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Giù le mani da Piotr Zielinski, la lanterna di Goethe

Escluderlo per una controversia sul rinnovo vorrebbe dire prostrarsi al masochismo in nome di sentimenti ad appannaggio solo della proprietà

Giù le mani da Piotr Zielinski, la lanterna di Goethe
Napoli's Polish midfielder Piotr Zielinski controls the ball during the Italian Serie A football match between Torino and Napoli on March 19, 2023 at the Olympic stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Giù le mani da Piotr Zielinski. Se la riconoscenza nello sport è uno stucchevole esercizio di retorica che spesso non genera alcun risultato, la dimenticanza invece è un grave peccato di arroganza. Zielinski è un calciatore del Napoli, un simbolo degli ultimi anni, una rarità tecnica di cui questa squadra ne ha bisogno come l’acqua, in un’arsura deprimente che è il calcio che propone.

Banalizzare tutto per un controversia contrattuale è una manifestazione di provincialismo

Perché a Napoli i professionisti non possono essere trattati da professionisti? Perché un calciatore in scadenza deve vivere
da ostaggio ed essere lanciato in pasto alla stampa, ai tifosi, alla shitstorm dei social, solo perché non ha sciolto le riserve sul suo futuro? Zielinski è un calciatore del Napoli ne é un simbolo indiscusso, è parte della storia di questa maglia e di questa città, sbriciolare il senso della sua appartenenza banalizzando il tutto con una controversia contrattuale, è una manifestazione di provincialismo mentale, una dichiarazione di intenti che svilisce il grande appeal che questa società meritatamente, laboriosamente e caparbiamente ha ottenuto a livello internazionale.

Piotr Zielinski non merita tutto questo, non merita i margini tantomeno la zavorra morale dell’ingrato perché è la lanterna
che ha guidato questa squadra per otto lunghissimi anni, si è cucito uno scudetto al petto, se ne è visto scippare uno nell’anno dei 91 punti. Piotr è un professionista e come tale ha il diritto di scegliere se accettare o meno una proposta dal suo datore di lavoro cosi come volgere lo sguardo altrove se non gli conviene. Se mai bisogna chiedersi perché la società arrivi sempre allo scontro e alla mistificazione delle scelte con i suoi uomini simbolo e non ne tuteli sia l’immagine che la storia che hanno scritto per questa maglia.

Escludere Zielinski dalla rosa significherebbe prostrarsi al masochismo

Zielinski è attualmente, insieme a Kvaraskhelia, il calciatore di maggiore qualità della rosa ed escluderlo vorrebbe dire prostrarsi al masochismo in nome di una invocazione ai sentimenti ad appannaggio solo della proprietà. Se Piotr ama il Napoli accetta il rinnovo al ribasso altrimenti lo si mette alla gogna cancellando la memoria storica di uno dei pilastri del grande Napoli degli ultimi anni. Giù le mani da Piotr Zielinski, la lanterna di Goethe.

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