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Gravina: «Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma»

«Sono venute da me e le ho ricevute con grande piacere perché la federazione è la casa di tutti. Arriveremo a rivedere il format della Serie A»

Gravina: «Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma»
Db Roma 17/11/2023 - qualificazione Euro 2024 / Italia-Macedonia del Nord / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gabriele Gravina

Gravina: «Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma». Il presidente della Federcalcio lo ha detto alla trasmissione radiofonica Radio Anch’io.

Ecco le sue dichiarazioni:

«Ho ricevuto con grande piacere Milan, Juventus, Inter e Roma. Sono venute da me e le ho ricevute con grande piacere perché la federazione è la casa di tutti. È un tema importante che si offre alla nostra valutazione: l’intasamento di date e calendari. Prima o poi si arriverà comunque a rivedere il format anche in Serie A. La Germania lo ha già fatto, la Francia l’anno prossimo andrà a 36 tra prima e seconda divisione. Mi auguro che avvenga in autodeterminazione e autonomia delle singole componenti. Ma in questo momento voglio concentrarmi per trovare un accordo sulle riforme economico-finanziarie». Lo ha detto a Radio anch’io sport, su Rai Radio 1, Gabriele Gravina numero uno della Federcalcio.

«Il concetto di riforma richiede disponibilità al cambiamento e cambiare richiede confronto e coraggio – ha detto il Presidente della Figc Gravina -. La risposta concreta ad una situazione che di fatto non palesa una capacità evolutiva in positivo. Ma sono fermamente convinto che il calcio italiano stia facendo finalmente un’analisi approfondita su quello che bisogna cambiare per la stabilità e la competitività. Le fibrillazioni degli ultimi giorni sono positive perché vuol dire che la scossa è stata data, l’assemblea ha smosso tutti da una sorta torpore e di rassegnazione. La riforma serve.

Gravina: «Il primo obiettivo è di mettere in sicurezza il calcio italiano dalla instabilità finanziaria, l’eccessivo indebitamento e la scarsa patrimonializzazione. Prima di innovare, dobbiamo risanare. E uscire dalla logica che blocca il sistema sull’ipotesi venti o diciotto squadre, logiche di contrapposizione e immobilismo che non sono condivisibili. Abbiamo stilato un cronoprogramma per confrontarci per trovare punti di contatto. Per fortuna abbiamo raggiunto una condivisione sul punto che il calcio ha bisogno di darsi una regolata. Abbiamo ancora delle divergenze che riguardano il format, abbiamo delle criticità legate al numero di squadre professioniste, con tre livelli con tre leghe professionistiche, l’unico esempio del mondo».

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