“Ciò di cui questo Barça ha bisogno è uno come Xavi, quel giocatore capace di congelare le partite, di allontanare la palla dall’avversario e lasciar passare i secondi”.

Il pareggio al Maradona ha lasciato Xavi con l’amaro in bocca. Il suo Barcellona avrebbe forse meritato di più, avendo giocato una delle partite migliori di questa stagione. Eppure, ancora una volta, la squadra spagnola si è dimostrata incapace di saper sfruttare il vantaggio e il Napoli è riuscito a trovare il gol del pareggio. Un problema nato dal fatto che il Barcellona non è in grado di rallentare il ritmo della partita quando serve.
Per Xavi il pareggio è amaro, i suoi non sanno gestire il vantaggio
Secondo Relevo, al Barcellona servirebbe proprio un giocatore con le caratteristiche di Xavi.
Ciò di cui questo Barça ha bisogno è uno come Xavi, quel (ndr tipo di) giocatore capace di congelare le partite e addormentarle, di allontanare la palla dall’avversario e lasciar passare i secondi. E li ha in Gündogan, Pedri o De Jong, quindi l’equazione conserva più incognite. Se in Liga il problema è già visibile, l’Europa lo rende ancora più evidente. Sabato, tra l’altro, il Getafe costringerà il Barça ad essere ancora più ordinato con la palla.
Al ritorno il Barcellona avrà una chance importante, secondo il Mundo Deportivo non ci sarà storia
Il pareggio tra Napoli e Barcellona si presta a mutevoli e parziali letture. Quelle della stampa catalana vanno ovviamente tutte in un senso, ben riassunto dall’editoriale di Santi Nolla sul Mundo Deportivo: “Il Barça è stato di gran lunga superiore al Napoli. Ma ha avuto poca fortuna. Nell’unico tiro in porta, nell’unica occasione per gli azzurri, Osimhen ha segnato un pareggio ingiusto”.
“Ma in Champions League bisogna sfruttare le occasioni”, continua Nolla. Per il quale il Barcellona difficilmente soffrirà al ritorno, e “Calzona, il nuovo allenatore, avrà tre settimane per ricompattare una squadra che ieri è apparsa debole. La più grande virtù del Napoli è stata la caratteristica storica delle squadre italiane che finiscono sempre per competere anche se sono inferiori in campo”. Amen.