Basta che i membri del City Group lascino il cda del Girona per partecipare alla Champions e che con il City non ci siano rapporti commerciali o sportivi

Il Girona, a meno di eventuali catastrofi sportive, sembra avviato a una clamorosa qualificazione in Champions. È secondo in Liga, a due punti dal Real Madrid primo e con undici punti di vantaggio sull’Athletic Bilbao quinto. Quindi può iniziare a programmare la prossima stagione con la prospettiva di partecipare alla Champions. L’unico dubbio riguarda le norme sulle multiproprietà. Infatti il Girona è di proprietà del City Football Group, la società che ha nel suo portafoglio anche il City.
As spiega meglio la situazione: “Il Girona può giocare in Champions League anche se condivide la proprietà con il Manchester City? Sì, ma devono convincere la Uefa su un aspetto. Girona e City sono due dei club che il City Football Group ha nel suo ampio portafoglio. La Uefa ha già aperto quest’estate alla possibilità delle multiproprietà”
Gli esempi, come aveva sottolineato Ceferin, sono ormai diversi. Basti pensare a RedBird (Milan e Tolosa), Ineaos (Manchester United e Nizza) e molti altri club.
La condizione fondamentale per permettere al Girona di giocare la Champions
Il Milan però ha un aspetto particolare. “Il fondo nordamericano RedBird Capital Partners controlla quasi l’intero club e possiede fino all’85% del Tolosa. Ma Gerry Cardinale, fondatore di RedBird, o altri del fondo nordamericano, non siedono nel consiglio di amministrazione dei club. Questa è la chiave di volta per non far suonare il campanello d’allarme della Uefa“.
In questo modo i club evitano di violare le norme Uefa sulle multiproprietà. Per quanto riguarda il Girona, “il City Group possiede solo il 47% del club catalano, il resto è diviso tra l’imprenditore boliviano Marcelo Claure, che possiede il 35%, e altri investitori“.
“Il presidente del cda è Pere Guardiola (fratello di Pep, allenatore del City) e il presidente del club è Delfí Geli, ex giocatore del Barça. Anche se nel consiglio di amministrazione del Girona ci sono membri del City Group, basterà che questi lascino il loro incarico per avere il benestare della Uefa” e partecipare alla Champions.
Le altre norme della Uefa
A questo fondamentale prerequisito si aggiungono poi altre logiche prescrizioni. Infatti, City e Girona “non potranno avere alcun tipo di collaborazione, né accordi tecnici o commerciali congiunti. I club non utilizzeranno alcuno scouting congiunto o database di giocatori. E la cosa più importante: i club non si trasferiranno giocatori tra loro, a titolo definitivo o in prestito, direttamente o indirettamente, fino a settembre della stagione successiva (nel caso di Girona e City, settembre 2025)“.
Per farla breve, il Girona può giocare insieme al City la Champions purché dimostri che nessuno del City Football Group prenda decisioni all’interno del club spagnolo e che non vi siano rapporti commerciali o sportivi tra i due club.