Lo scrive il Corriere del Mezzogiorno. Il sindaco Manfredi vuole gli Europei, Adl è in una posizione di forza.
Stadio Maradona, in cambio della concessione De Laurentiis dovrà investire 30-50 milioni per gli Europei
Per gli Europei il Maradona deve essere rifatto, ma serve un privato: De Laurentiis in pole position. A scriverlo è il Corriere del Mezzogiorno che sbroglia la matassa. C’è un dossier della Uefa sugli stadi. Occorrono almeno trenta milioni, c’è chi dice cinquanta, per portare lo stadio di Fuorigrotta a norma Uefa. Ma va trovato un privato che investa in cambio di una concessione. Il privato non può che essere Aurelio De Laurentiis che ovviamente in cambio vuole la concessione di almeno cinquant’anni.
Ecco cosa scrive il Corriere del Mezzogiorno con Paolo Cuozzo.
Per il Maradona serve un project financing
La legge sugli stadi italiani coglie due aspetto: consente, in vista (anche) degli Europei, di affidare con un project financing la struttura ad un soggetto gestore che in cambio investe e ristruttura lo stadio che verrà poi utilizzato per l’evento del 2032.
«Soggetto» che, nel caso del Maradona, non può che essere De Laurentiis, patron del Napoli, che sul versante stadio ha al momento la posizione di chi «dà le carte»: infatti non investe se il Comune non glielo vende. E siccome per avere gli Europei lo stadio occorre rifarlo, ecco che De Laurentiis assume una posizione di forza nella trattativa col Comune di Napoli. È questo, quindi, il vero nodo della questione, ciò che ha determinato il braccio di ferro tra sindaco e produttore, in cui, comunque, l’uno non può fare a meno dell’altro: De Laurentiis dello stadio, Manfredi degli Europei di calcio.
Cambierebbe Fuorigrotta
Servono però decine di milioni di euro per adattare il Maradona, già oggi fortemente migliorato grazie alle Universiadi del 2018, quando furono investiti 30 milioni di fondi regionali. C’è chi quantifica in 30 milioni l’investimento necessario per intervenire, chi in quasi 50. Ma non solo. Per per avere gli Europei cambierebbe anche buona parte della mobilità di Fuorigrotta per i lavori preparatori e per l’enorme superficie circostante da dedicare allo stadio per l’evento.