Sconfitta 1-0 col Milan. Ingenuità difensiva sul gol. Buon secondo tempo ma Maignan compie una sola parata. La Champions è a sette punti
Il Napoli ha perso ancora. È a sette punti dal quarto posto. Mazzarri ha sette punti in meno rispetto a Garcia. Questo dice Milan-Napoli 1-0. Come ieri per la Roma di De Rossi, anche gli azzurri vincono il premio della critica che però non dà punti. Mazzarri forse ha ecceduto nel coprirsi nel primo tempo col 3-5-1-1. Nella ripresa, con Politano e il 4-3-3 è andata decisamente meglio ma Maignan ha compiuto una sola parata.
Il Napoli ci ha provato fino alla fine. Ha colpito un palo all’89esimo (possibile autogol di Simic), c’è stato anche un fallo di mano in area Milan ritenuto non punibile. Ma alla fine ha perso. Ed è la quinta sconfitta per Mazzarri in campionato: cinque sconfitte in undici partite. Il bilancio dell’allenatore toscano al momento è nettamente peggiore rispetto a Garcia. Il francese in 11 partite aveva ottenuto 21 punti, Mazzarri 14 cioè sette in meno. Ha preso il Napoli al quarto posto, oggi è nono a sette punti dal quarto posto. Il bilancio è decisamente negativo. Con Mazzarri 4 vittorie (1 solo fuori casa, contro l’Atalanta, all’esordio, poi Cagliari Salernitana e Verona); 5 sconfitte (Juventus, Inter, Roma, Torino, Milan); 2 pareggi (Monza e Lazio).
Non solo ma non ha ancora le idee chiare visto che stasera ha cominciato col 3-5-1-1 e poi dopo 45 minuti ha virato sul classico 4-3-3. La partita comincia con Mazzarri che schiera titolare Zielinski escluso dalla lista Champions. Walter opta per una formazione difensiva, modello Supercoppa, eppure il Napoli comincia bene, aggredisce a centrocampo e sorprende il Milan. I rossoneri si ritrovano in inferiorità numerica in mezzo al campo dove Pioli ha i soli Adli e Bennacer, con Loftsu Cheek che impiega un po’ a entrare nel match.
Il Napoli aggredisce alto, leva campo e sfiora il gol al 10′ con Simeone su invitante cross basso di Kvara: La verità è che Simeone il gol se lo mangia: per un centravanti era un gol non diciamo facile ma certamente possibile. La palla colpisce il palo esterno. Giocando così, sarebbe stato meglio Raspadori decisamente più abile a legare con la squadra e a fraseggiare con Kvara
Al 23esimo ci stropicciamo gli occhi per un sombrero alla Cafù di Mazzocchi prima che Juan Jesus ci riporti alla realtà regalando palla al Milan
Al 25esimo il Napoli prende gol a difesa schierata, che è un po’ come perdere a scacchi col matto del barbiere: roba da pollastri. Azione da manuale scolastico, con triangolo largo, diciamo un trapezio: Giroud va incontro al passaggio Theo e trascina con sé Rrahmani. Giroud appoggia su Leao e Theo si infila nel buco creato da Giroud anche perché Lobotka dorme. Theo arriva davanti a Gollini e segna. Quattro mosse.
Va bene giocare con la difesa a cinque e impostare una gara difensiva (anche se il Napoli stava producendo un po’ di più) ma poi devi saper difendere. Altrimenti è autolesionismo.
A inizio ripresa il Napoli torna al 4-3-3: dentro Politano e fuori Ostigard. E va decisamente meglio, anche se occasioni clamorose non ne costruisce. Mazzarri fa entrare Raspadori, Lindstrom, Olivera e Ngonge per Juan Jesus. Traorè anche stavolta resta in panchina. Il Milan soffre, si chiude in difesa ma resiste senza soffrire nemmeno troppo.