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La storia del calcio è piena di crolli post-vittorie, c’è anche chi è retrocesso

Il Norimberga e il City retrocessero, il Leeds si salvò all’ultima giornata, il Montpellier, il Verona e il Leicester scivolarono come il Napoli

La storia del calcio è piena di crolli post-vittorie, c’è anche chi è retrocesso
Leicester City's Italian manager Claudio Ranieri (L) poses with Leicester City's Austrian defender Christian Fuchs (C) and Leicester City's Danish goalkeeper Kasper Schmeichel with the premier league trophy after winning the league and the English Premier League football match between Leicester City and Everton at King Power Stadium in Leicester, central England on May 7, 2016. / AFP PHOTO / ADRIAN DENNIS / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 75 images, no video emulation. No use in betting, games or single club/league/player publications. / (Photo by ADRIAN DENNIS / AFP)

La storia del calcio è piena di crolli post-vittorie, c’è anche chi è retrocesso

Il Borussia Dortmund, che l’anno scorso in Bundesliga è arrivato primo ex aequo con il Bayern Monaco campione di Germania, ieri ha per 2-3 in casa con l’Hoffenheim scivolando a venti punti dalla capolista Bayer Leverkusen, eppure a differenza del Napoli non ha cambiato nulla (allenatore, direttore sportivo, preparatore atletico, etc). Lo stesso dicasi per il Barcellona di Xavi, lo scorso anno primo con dieci punti di vantaggio sul Real Madrid mentre quest’anno si ritrova con otto punti di ritardo…

Il calcio è pieno di annate così

Sono annate. Le stesse annate storte in cui incapparono anche il Montpellier in Francia nel 2013 (nono in campionato dopo aver vinto il titolo), il Verona nell’85 (arrivato decimo dopo lo scudetto), il Leicester nel 2017 (dodicesimo posto da campione in carica), il Leeds campione d’Inghilterra nel 1992 che l’anno successivo addirittura arrivò 17esimo salvandosi soltanto all’ultima giornata dalla retrocessione, il Chelsea nella stagione 2015/16 classificatosi al decimo posto in Premier League la stagione successiva alla conquista del campionato, lo stesso Napoli nel 1990/91 (ottavo da campione in carica), il Milan della stagione 96/97 (che concluse il campionato all’undicesimo posto dopo lo scudetto) ed altre ancora, come il Real Madrid nella stagione 1976/77 (nono con soli due punti di vantaggio sulla zona retrocessione)…
Addirittura si segnalano casi di squadre che sono retrocesse dopo aver vinto il titolo, come i tedeschi del Norimberga nel 68/69 e gli inglesi del Manchester City nel 1937/38, stessa sorte che sarebbe accaduta anche ai brasiliani del Fluminense nel 2013, arrivati quart’ultimi in campionato ma che si salvarono soltanto grazie alla penalizzazione di quattro punti inflitta alla quint’ultima in classifica, che retrocesse evitando ai campioni in carica una disonorevole retrocessione nei cadetti ottenuta invece “sul campo”.

Spalletti e Giuntoli non c’entrano

Come visto, di casi di squadre campioni che l’anno successivo sono incappate in un’annata nera se ne contano non pochi e nella stragrande maggioranza dei casi tra un anno e l’altro non vi sono stati cambiamenti sostanziali, anzi spesso la squadra e l’allenatore erano gli stessi che avevano conquistato il titolo nazionale l’anno precedente, eppure…

Ecco perché è sbagliato pensare che la colpa principale dell’annata negativa del Napoli sia da attribuire alla mancata permanenza in azzurro di Spalletti e Giuntoli: dati alla mano si può dire che, probabilmente, se anche fossero rimasti, le cose non sarebbero andate molto diversamente, esattamente come è accaduto, come visto, altrove.

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