La commovente resistenza di Lotito sugli sgravi per i calciatori: “Almeno salviamo i contratti esistenti con una norma transitoria….”
Claudio Lotito non molla. Prova a resuscitare il Decreto Crescita, possibilmente sottotraccia, con un emendamento al decreto Milleproroghe per prorogare fino al 2028 gli sgravi fiscali per i calciatori. Lo dice al Fatto Quotidiano (ripreso da Calcio e Finanza): “E chi l’ha detto che non passa? Non ci sono resistenze politiche…”.
“Partiamo dal principio, la proroga per gli sgravi ai calciatori è una norma che serve per il sistema Paese. C’era un periodo in cui la gente andava via dall’Italia verso il Portogallo perché si pagavano meno tasse: adesso rischiamo la stessa cosa con i calciatori. E poi bisogna precisare che solo il 7% dei beneficiari di questa norma riguarderebbe sportivi, tra questi calciatori. Questa è una legge che serve per dare competitività al nostro campionato anche se alla mia Lazio non serve a niente. L’anno scorso abbiamo avuto l’Inter in finale di Champions, la Roma di Europa League e la Fiorentina in Conference. Se questa legge non passa non ci arriveremo più: vogliamo fare le nozze coi fichi secchi. Senza gli sgravi, Lukaku non sarebbe alla Roma oggi. Ma le dirò di più: io sono addirittura favorevole all’abolizione ma basta salvare i contratti esistenti con una norma transitoria“.
Poi Lotito fa polemica con Salvini, che di fatto aveva fatto saltare la legge in Consiglio dei Ministri: “Non capiscono. Non c’è bisogno di coperture. Quel giorno Meloni non presiedeva: se ci fosse stata non sarebbe successo. Favori a calciatori milionari? Salvini non sa di cosa parla, lo vede che non capisce niente? Sono le società che pagano l’Irpef sui calciatori non i calciatori stessi”.