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Mazzocchi: «Tante critiche per Geolier, deve andare avanti con le sue canzoni e spero che vinca»

«Quelli che criticano Geolier dovrebbero chiedersi: “Se avessi come figlio come lui, ne sarei orgoglioso? Se si facessero questa domanda, ci sarebbero zero critiche»

Mazzocchi: «Tante critiche per Geolier, deve andare avanti con le sue canzoni e spero che vinca»
Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Pasquale Mazzocchi

Mazzocchi, difensore del Napoli, è stato intervistato dallo speaker Decibel Bellini parlando del suo arrivo in azzurro, ma anche della sua passione della musica e di Sanremo e delle tante critiche a Geolier

L’intervista si può vedere sul canale youtube ufficiale del Napoli.

Per Mazzocchi l’arrivo a Napoli è un sogno

«Essere a Napoli è un sogno che si è avverato e cerco di godermelo ogni giorno. Ora è passato quasi un mese, ma i primi giorni guardavo continuamente la maglia, non ci credevo. Ogni volta che venivo al centro sportivo non mi sembrava vero. Piano piano mi sto ambientando e mi sto abituando. La prima persona a cui l’ho detto sono stati mia moglie e i miei genitori. Mio papà è un tifoso napoletano sfegatato, quasi piangeva, mia mamma è scoppiata a piangere alla firma».

«Parte tutto da mio papà. Lui faceva il cantante napoletano, faceva i matrimoni, ce l’ha trasmesso lui, soprattutto a me e mio fratello. In famiglia ci piaceva cantare. Quando nasci e cresci nei vicoli di Napoli, certa musica ti viene tramandata».

La musica neomelodica in Nazionale?

«Un genere che mi piace, ma non mi piace chiamarla “neomelodica”, preferisco parlare di musica napoletana. Quando canto io, stanno tutti zitti. Donnarumma e Immobile sapevano che ero intonato, chiedevano sempre di far cantere me. Facciamo una scommessa: se vinciamo contro il Milan, canto per voi».

«Non ho una canzone preferita in particolare. In base al periodo scelgo cosa ascoltare. Se sono giù di morale, ascolto musica per tirarmi su. Anche prima di andare allo stadio, cerco di ascoltare musica che mi faccia pensare alle difficoltà che ho vissuto, perché mi dà la forza per affrontare i momenti belli come quelli del calcio.

Una canzone in particolare?

«’E vinciut tu di Nino D’Angelo. Non sono mai stato ad un concerto, mi piacerebbe vedere Nino D’Angelo»

Su Sanremo

Musica nello spogliatoio?

«Ancora no, ma tra un po’ mi sentiranno cantare parecchio. Allo stadio Maradona? Live is Life ti fa drizzare i peli. Se non avessi fatto il calciatore? Mi piace disegnare, sono bravo, avrei fatto quello».

Le critiche a Geolier

«Ho amici in comune con Geolier, ma non ho mai avuto il piacere di conoscerlo. Ho sentito tante critiche nei suoi confronti, ma ogni napoletano che sia un padre o una madre, bisogna che si pongano una domanda: se avessi Geolier come figlio, ne sarei orgoglioso? Se tutti si facessero questa domanda, ci sarebbero zero critiche. Deve andare avanti con le sue canzoni, scrive dei pezzi assurdi e spero che vinca».

Parlando della figlia.

«Sto cercando di abituarmi. Ho 11 nipoti, quindi ho un po’ di dimestichezza, ma la prima figlia ti mette sempre un po’ paura. Sto cercando di abituarmi e trasformarmi in un papà-pagliaccio, scherzoso ma serio. Le farò ascoltare la musica napoletana».

Sul dialetto

«Parlo sempre napoletano, anche con Lindstrom ti dico la verità… Gesticoliamo insieme. Mastico un pochino di inglese, ma proprio le cose basilari».

 

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