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Napoli, per Ngonge terapie e lavoro personalizzato in palestra

Dopo il pareggio al Maradona contro il Barcellona, Calzona subito a lavoro per preparare la partita di campionato contro il Cagliari

Napoli, per Ngonge terapie e lavoro personalizzato in palestra
Dc Napoli 04/02/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Hellas Verona / foto Domenico Cippitelli/Image Sport nella foto: esultanza gol Cyril Ngonge

Dopo il pareggio interno in Champions contro il Barcellona, il Napoli torna a lavoro nel centro sportivo Konami Training Center di Castel Volturno. Testa al Cagliari, Calzona al debutto in campionato. Per la partenza verso la Sardegna ancora in dubbio Ngoge, il belga ha svolto lavoro personalizzato. Il resto della squadra tutta disposizione di Calzona.

Il report dell’allenamento odierno

Dopo la gara col Barcellona per l’andata degli ottavi di finale di Champions, il Napoli ha ripreso questa mattina gli allenamenti all’SSCN Konami Training Center. Gli azzurri preparano il match a Cagliari in programma domenica alle ore 15 per la 26esima giornata di Serie A. La squadra si è divisa in due gruppi. Coloro che hanno giocato ieri dall’inizio hanno svolto lavoro di scarico. Gli altri uomini della rosa sono stati impegnati in attivazione e tonificazione in palestra. Successivamente, sul campo 1, esercitazione tecnica e partita a campo ridotto. Ngonge ha svolto terapie e lavoro personalizzato in palestra”.

Calzona il rianimatore: il Napoli risponde agli stimoli, mostra attaccamento alla vita (Corsport)

Calzona il rianimatore: il Napoli risponde agli stimoli, mostra attaccamento alla vita. Lo scrive il Corriere dello Sport con Alessandro Barbano.

Come un malato dato per spacciato, i cui organi improvvisamente abbiano ripreso a funzionare, ma con i livelli del sangue ancora molto al di sotto del minimo vitale. Ecco il Napoli che il rianimatore Calzona ha preso in carico, misurandone la capacità di reazione contro un avversario molte spanne sopra. Al netto della gravità del virus, la diagnosi è incoraggiante. Perché questa squadra è viva, risponde agli stimoli, mostra un attaccamento alla vita che potresti definire orgoglio. E, rimessa nelle condizioni ideali, cioè nella postura tattica del suo abituale quattro-tre-tre, è anche in grado di mandare a memoria alcuni automatismi del passato. È poco per vincere contro una big, nonostante il Barcellona sceso al Maradona ieri sera non è certo quello di Messi e neanche quello del primo Xavi. Tuttavia i blaugrana tirano in porta quattro volte e nell’ultima il tempismo di Lewandowski brucia sul tempo Di Lorenzo e Meret, bucando la porta azzurra con un rasoterra che ha tutta la perfidia del cannoniere polacco.

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