Sono le due partite più importanti della stagione, valgono il Mondiale per club. Il presidente non è tipo da tre allenatori in un anno ma a Bari lo ha fatto
Ore calde per Walter Mazzarri, Aurelio De Laurentiis sta riflettendo. Esonerarlo significherebbe il sesto allenatore tra Napoli e Bari in meno di un anno, roba che al confronto il povero Zamparini impallidirebbe. Ma la sconfitta di Milan ha lasciato il segno nel presidente del Napoli. Che si è ritrovato Zielinski in campo e soprattutto ha visto una squadra cui è stato trasmesso il messaggio di portare un punto a casa. Senza nemmeno riuscirci, peraltro.
Ore calde per Mazzarri
De Laurentiis sta riflettendo perché il Napoli ha alle porte due partite che potrebbero cambiare verso alla stagione degli azzurri. E parliamo della doppia sfida di Champions col Barcellona. Se il Napoli dovesse passare – e non è affatto impossibile considerando che i catalani stanno se possibile più inguaiati del Napoli – il club si avvicinerebbe al Mondiale per club. Un obiettivo che modificherebbe il giudizio sulla stagione. Sia perché la partecipazione al Mondiale per club significherebbe introiti superiori alla Champions, oltre al ritorno di immagine. Sia perché sarebbe il coronamento di un decennio in cui il Napoli è stato sempre ai vertici del calcio italiano.
De Laurentiis deve decidere: il Napoli può giocare le due partite più importanti con Mazzarri in panchina? Fin qui la sua gestione è peggiore di quella di Garcia: in undici partite ha totalizzato sette punti in meno.
Il presidente in genere è giudizioso e prudente ma stavolta potrebbe essere come dice Mogol: troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante. Iachini a Bari ha cominciato bene, certo ha giocato contro il modesto Lecco. Chi conosce bene il presidente, dice che rimarrà così, che un altro ribaltone non lo farà, che ora conta sul ritorno di Osimhen. Il Napoli sarà finalmente al completo e a quel punto giocherà come ha sempre fatto. Però mai dire mai. Sono ore di riflessione in casa Napoli.