Ma non dimentichiamo che Walter è il dito e Aurelio la luna. Kvara è sprecato. Ilaria dà a tutti senza voto. La metamorfosi kafkiana di Simeone
Le pagelle di Napoli-Genoa 1-1 a cura di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia.
MERET. Orsù, Ilaria, in questo primo sabato di Quaresima tocca pure ingoiare questo pareggio orrido e stitico col Zena. Che fine! Si sprofonda sempre più nella Genna biblica, la valle della dannazione eterna (almeno per questa stagione). Ritorna finanche il giovane Meret e sono subito dolori per lui. Epperò è prontissimo su due perigliosi colpi di testa dell’argentino nazionale – 6
Fabrizio caro, spero poi mi passi, ma oggi, per me, questo Napoli è veramente ingiudicabile. Bisognerebbe ritirarlo dal campionato, per carità verso i suoi giocatori, che sono sempre più imbarazzanti, per carità verso noi spettatori, oltre che per amore del calcio, in ricordo di quell’idea sublime di calcio che dal maggio scorso non esiste più – senza voto
DI LORENZO. In una squadra dal palleggio onanistico e molle immerso nel caos, l’Eurocapitano è uno dei rari azzurri che va alla pugna offensiva nell’area genoana ed è lui che fa l’assist per l’uno a uno di Ngonge. Ma quanti passaggi sbagliati – 6
Prendi il capitano: uno che sembra aver dimenticato non solo come si gioca a calcio ma anche, cosa ben peggiore, come si fa a tenere un gruppo concentrato, a infondergli un benché minimo spirito di coesione, a trasformare una banda di asini in un’orchestra. Kaput, andato – senza voto
RRAHMANI. Sempre più l’emblema di una difesa flaccida e inguardabile – 4,5
Infierire sulla nostra difesa mi sembra un esercizio sterile quanto puerile, oggi. Sulla difesa come su tutti i reparti – senza voto
OSTIGARD. Altro che Norvegese Volante in questo pomeriggio triste. Il Mateo rossoblù le prende tutte lui, lassù – 5
Perché poi, a pensarci, la difesa non è nemmeno stata il reparto peggiore in questo meraviglioso sabato di sole macchiato da un lurido pareggio contro il Genoa al Maradona – senza voto
NATAN dal 45’. Il rientro dell’acerbo Palindromo Brazileiro è paragonabile alle piaghe d’Egitto. E’ lui che fa principiare il gorgo che favorisce lo zero a uno di Frendrup. Senza parole, davvero – 4
Il Napoli è imbarazzante, di quell’imbarazzo che vorresti nasconderti tu per loro che sono in campo. Prendi questo puveriello: non si vedeva da un po’, torna e passa la palla al Genoa per il gol. Nemmeno negli incubi peggiori, Fabrizio. Quelli di Natan, oltre che i nostri, intendo – senza voto
MAZZOCCHI. La sua ammuina a sinistra è un vicolo cieco continuo – 5
Non potendone più di assistere allo strazio in campo, ti confesso che mi sono messa a guardare la sua gamba tutta dipinta di tatuaggi e i buchi che aveva dietro i calzettoni perdendomi, oltre che nell’agonia, nel dilemma angoscioso del sabato: ma perché? – senza voto
OLIVERA dal 65’. Il pareggio origina dall’uruguagio redivivo. Tra lui e il Pasquale autoctono c’è una differenza abissale – 6,5
Ecco perché non voglio mettere voti, oggi: ad Olivera, che ha dato la stura al pareggio, dovrei mettere un voto almeno un po’ positivo, giusto? Ma con quale stomaco si può mettere un voto positivo ad uno che propizia uno stitico pareggio contro il Genoa in casa, Fabrizio? – senza voto
ANGUISSA. Deambula al solito, perde palloni su palloni epperò stavolta ha due occasioni per segnare, anche di testa al 74’ – 5,5
L’imbarazzo mi ha colta anche guardando Anguissa. Uno che ha la capacità di chiamarsi le palle per poi sbagliarle. Non è da tutti, sicuramente. E nemmeno mangiarsi due gol di cui uno da solo davanti alla porta, quando bastava semplicemente schiacciare un po’ la palla. Come si può giudicare uno così? – senza voto
LOBOTKA. Quanta fatica a somma zero, senza dimenticare che lui e Zambo si perdono Frendrup. Povero Lobo – 5,5
Capisci che sei ormai sprofondato nell’abisso, che la tragedia incombe, che il cielo è nero e non c’è nessun gancio a cui appigliarti quando vedi Lobotka negli istanti finali della partita, quando l’unica cosa sarebbe andare avanti a costo di sbattere contro un camion, intercettare invece la palla e tornare indietro. Non passarla indietro, che magari sarebbe stato un tentativo di fare qualcosa almeno lontanamente vicina al gioco del calcio. No: tornare indietro. E’ stato quello il momento preciso in cui mi sono arresa – senza voto
TRAORE’. L’ivoriano debutta, si vede poco ed è comprensibile. Ma quando gioca fa sempre cose buone e intelligenti – 6
Sinceramente avrei preferito vederlo anche meno. Così come per un po’ preferirei non vedere più il Napoli – senza voto
LINDSTROM dal 59’. Si fa notare solo perché fa incazzare assai il Che Kvara su quella palla che non gli dà nel finale – 5
Pensi: prima o poi lo faremo giocare in modo da fargli esprimere almeno un po’ delle sue qualità. Ah no. Noi preferiamo mettere i giocatori a caso in campo e andare incontro alla morte – senza voto
POLITANO dal 59’. Declinante e inguardabile come non mai – 4
Invece mi ha ipnotizzata: si è lamentato per il sole in faccia. Il Napoli è in un abisso e lui si preoccupa del sole in faccia. Come se fosse il sole in faccia il problema – senza voto
NGONGE dal 59’. L’uomo di una Provvidenza mesta, non festosa – 6
Il gol è stato bello. Ma, a costo di ripetermi: si può parlare di Provvidenza dopo un ridicolo pareggio contro il Genoa in casa? – senza voto
SIMEONE. Si trangugia un gol a partita iniziata. Indi galleggia fino ad affondare del tutto. Resta un rebus per me, Ilaria, la sua metamorfosi kafkiana – 4,5
Fosse solo il trangugiare gol, Fabrizio… quando Ngonge segna lui applaude pure. Io avrei fatto una corsa dritta negli spogliatoi per nascondermi – senza voto
RASPADORI dal 75’. Senza voto
Il Napoli è ingiudicabile perché ha reso Raspadori un ectoplasma. Non riesco più a guardarlo senza soffrire, sia che stia seduto in panchina sia che corra senza senso in campo: pallido e funereo – senza voto
KVARATSKHELIA. Sarà almeno la terza volta, Ilaria, che scrivo di lui come un predicatore nel deserto azzurro. Stavolta si supera: il Che Kvara è una giostra solitaria di palloni e di talento, dove gli altri azzurri non riescono a salire – 7
Il Napoli ingiudicabile non merita Kvaratskhelia. Non lo merita De Laurentiis, certo non lo merita Mazzarri, ma sinceramente manco i compagni lo meritano, Fabrizio – senza voto
MAZZARRI. Sta facendo peggio del Violinista ed è diventato un Orologiaio smarrito più che matto. E la colpa, a sentirlo sproloquiare dopo la partita, non è mai sua. Cita lo Spezia della scorsa stagione, dice che non si dimette, accusa le squadre di chiudersi e arriva a dire che col Barcellona sarà diverso, perché verrà a giocare e non a mettere l’autobus davanti alla porta. In ogni caso, Ilaria, non guardiamo solo il dito mazzarriano ma ricordiamoci della luna del Duce Aurelio. Quanto al possesso palla rimando sempre alla nota spiegazione di Sampaoli (eccola qui)– 4
Ho smesso di ascoltare Mazzarri parlare. A tutto c’è un limite, anche allo strazio. Mi basta fermarmi a quello che vediamo in campo – senza voto
ARBITRO SACCHI. Un arbitro debolissimo – 5