Il centrocampista della Juventus: «Quando sarò libero da restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara. Non ho mai mancato di rispetto gli altri atleti».
Il centrocampista della Juventus Paul Pogba è stato squalificato per quattro anni; accolta, quindi, la richiesta della Procura antidoping. Ricordiamo che il francese era risultato positivo al Dhea, il cosiddetto “ormone della giovinezza”, simile al testosterone.
Le dichiarazioni di Pogba dopo la squalifica:
«Sono stato informato oggi della decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ritengo che il verdetto non sia corretto. Sono triste, scioccato e affranto dal fatto che tutto ciò che ho costruito nella mia carriera da giocatore professionista mi sia stato portato via. Quando sarò libero da restrizioni legali l’intera storia diventerà chiara, ma non ho mai consapevolmente o deliberatamente assunto integratori che violano le norme antidoping. Come atleta professionista non farei mai nulla per migliorare le mie prestazioni utilizzando sostanze vietate e non ho mai mancato di rispetto o imbrogliato gli altri atleti e sostenitori di nessuna delle squadre con cui ho giocato o contro. In conseguenza della decisione annunciata oggi, presenterò ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport».
Accolta la richiesta della Procura antidoping
Paul Pogba rischia 4 anni di squalifica. Secondo quanto scrive Lapresse, la procura antidoping ha chiesto quattro anni di squalifica per il centrocampista della Juventus risultato positivo al testosterone dopo un controllo effettuato al termine di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto. Pogba era risultato positivo al Dhea dopo il match dei bianconeri in campionato contro l’Udinese. Come paventa il Corriere della Sera, la squalifica potrebbe determinare la fine della carriera di Pogba:
“Se non è la fine della carriera, a trent’anni suonati lo scorso marzo, è la fine delle ambizioni, e dei sogni, per uno che, con la testa a posto e le scarpe sul prato, aveva fatto sognare. Lui, nella sostanza, ammise la sciocchezza, già davanti ai dirigente e allo staff medico bianconero, basito: «Ho preso questo integratore – la spiegazione, in pratica – sulla cui confezione c’era proprio l’avvertimento per doping». Consiglio di un medico di Miami, solo l’ultimo dei tanti “amici” che hanno malamente influenzato la carriera del francese, negli ultimi tempi“.