Al Quirinale l’incontro con Mattarella: «Un successo che rappresenta il sacrifico e la voglia di vincere. Credito a Berrettini che ci ha sostenuto»
Oggi pomeriggio l’incontro al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la squadra italiana di tennis che a novembre ha vinto la Coppa Davis. Presenti, quindi, Sinner e il resto della squadra, il presidente della federazione Binaghi, il presidente Coni Malagò e il ministro dello sport Abodi. Dopo le parole di Binaghi, ha preso posto davanti al leggio, Jannik Sinner, fresco vincitore dell’Australian Open.
Al Quirinale: «Importante sentirci liberi in campo»
«Signor presidente, per me è un onore è essere qua. Parlo per tutta la squadra, portare qua un successo dopo 47 anni rappresenta il lavoro di una squadra con tanto sacrifico, ma soprattutto la voglia di vincere. Siamo tutti ragazzi normali, ognuno di noi ha le sue caratteristiche. Grazie al Capitano siamo riusciti a fare una cosa molto molto bella e molto importante per questa Nazione. Dopo Bologna, dove abbiamo sofferto tanto, io non c’ero. C’è da dare credito a Matteo Berrettini che ha sostenuto la squadra. Ci siamo tirati fuori da una situazione difficile e poi a Malaga ho provato a dare il mio contributo. Abbiamo giocato un ottimo tennis, la cosa più importante non è solo vincere, ma è importante sentirci liberi in campo ed essere felici e ridere anche quando le cose non vanno benissimo. La coppa ci ha portato tantissime emozioni. Ognuno di noi deve ringraziare non solo tutta la gente qui presente ma anche chi sta guardando da casa. Ora ci sono le Olimpiadi, quest’anno ognuno di noi proverà a fare meglio anche lì. Poi, il futuro nessuno lo si può controllare, speriamo che vada bene. L’ultima cosa, abbiamo preparato un piccolo regalo da parte di tutta la squadra per ingraziarvi di tutto quello che state facendo per noi».
Sinner poi consegna una racchetta al Presidente Mattarella come regalo. Anche Binaghi si avvicina al Presidente e gli consegna una cravatta in dono:
«Grazie, una splendida racchetta. Moderna. Indosserò la cravatta agli Assoluti di Roma».
Sinner: «Non vado a Sanremo. In quei giorni sarò al lavoro, l’Australia è finita. Sto bene a Montecarlo»
Jannik Sinner in conferenza con il presidente della Federtennis Angelo Binaghi.
«Faccio il tifo da casa per Sanremo. È un evento bello ma dopo questi due giorni l’Australia è finita, guardo avanti. Quando dovrei essere a Sanremo, sarò già a lavorare».
«Ho 22 anni, sono un ragazzo semplice e normale, mi piace stare al computer».