1-1 che non compromette la corsa Champions. Kvara solo contro tutti. Martedì dirà molto (se non tutto) sulla stagione del Napoli
Sarà Barcellona il dentro/fuori della stagione del Napoli. Stagione fin qui balorda e pesantemente condizionata dagli sbalzi d’umore del suo presidente. Eppure, nonostante l’imperversare di De Laurentiis – che ormai procede al ritmo di un’esternazione-picconata al giorno – il Napoli ha ancora la possibilità di cambiare verso alla propria annata da campioni d’Italia. Una vittoria in Catalogna, o comunque il passaggio del turno (anche arrivando ai rigori con un pareggio) consentirebbe di restare in corsa per il Mondiale per club che suggellerebbe un decennio da protagonisti in Italia e in Europa. E a quel punto il Napoli si ritroverebbe in un’altra dimensione, i mesi passati diverrebbero di colpo un brutto ricordo. La squadra ha due obiettivi: la qualificazione alla prossima Champions e appunto il Mondiale per club. Solo dopo il raggiungimento o il fallimento di questi traguardi, si potrà tracciare un bilancio definitivo del Napoli post-scudetto.
In attesa di martedì il Napoli ha giocato in campionato dove continua a inseguire il quinto posto che a questo punto molto probabilmente consegnerà il pass per la Champions. Partita non semplice contro il Torino. Insidiosa perché giocata anche a ritmi bassi: a tratti soporifera, a tratti nervosa. Il Napoli non ha mai perso di vista l’obiettivo anche se, giustamente e comprensibilmente, non ha spinto a tutta. Ci mancherebbe. Calzona non ne ha fatto riposare molti. Ha lasciato fuori Rrahmani in via precauzionale e al suo posto Ostigard; ha schierato Zielinski al posto di Traoré che è entrato nella ripresa e infine Mario Rui per Olivera.
Il Torino ha cercato di incutere timore all’avversario con una maglia che più orrenda non si poteva. Kvaratskhelia evidentemente è rimasto colpito e al minuto 14 si è divorato un gol solo davanti al gigantesco Milinkovic. L’assist è stato di Politano che anche stasera, come è capitato spesso in stagione, è stato il meno peggio. Kvara ha avuto una buona occasione anche di testa ma forse il gesto tecnico migliore dei primi 45 minuti è stata la parata di Meret su tiro violento e improvviso di Zapata dal limite dell’area.
Nella ripresa due gol nel giro di quattro minuti. Prima Kvara che la terza non l’ha sbagliata, su assist di Mario Rui. Ancora una grande partita del georgiano che non ha giocato solo contro tutti ma quasi. E poi pareggio di Sanabria in rovesciata in area piccola. Non segnava dalla gara dell’andata, da quel 3-0 con Mazzarri in tribuna. Oggi in tribuna c’è andato Juric la cui minaccia di tagliare la gol a Italiano è costata due giornate di squalifica. Roba da ragazzi.
Non vorremmo fare esercizio di ottimismo ma il Napoli non ci ha fatto una brutta impressione. Ha scaldato i muscoli, com’era giusto che fosse. Ha finito in crescendo, ai limiti dell’assedio. Con un po’ più di precisione/fortuna avrebbe potuto segnare. Ci è parsa una squadra in salute. La corsa Champions in campionato non finisce certo con questo pareggio. Non è il caso di fare drammi. L’appuntamento è per martedì sera a Barcellona.