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Allegri è in media retrocessione da due mesi e fa il risentito. Sarri si è dimesso per molto meno

Lindstrom è sempre più misterioso. Lo vedete voi il Napoli vincere otto partite consecutive? Quando ha sempre fallito la terza di fila.

Allegri è in media retrocessione da due mesi e fa il risentito. Sarri si è dimesso per molto meno
Db Torino 02/02/2023 - Coppa Italia / Juventus-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Massimiliano Allegri-Maurizio Sarri

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 29° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24

A San Siro bisogna celebrare il malinconico rito della consegna dello scudetto.

Ma il Napoli non ne ha voglia.

E sfodera una bella prestazione.

Giocandosela alla pari con la più forte.

Vabbè, vincerà lo scudetto.

Ma non stasera.

I nerazzurri devono probabilmente ancora digerire l’esclusione dalla Champions.

O forse sono consapevoli di avere un vantaggio incolmabile. O forse sono semplicemente ormai cotti.

Insomma non è che incidono più di tanto.

Ma giocano un pressing alto e asfissiante che comunque costringe gli azzurri a comprimersi.

E a evitare la costruzione, lasciando gli attaccanti-  privi di Osi – disperatamente soli.

Poi il solito errore fatale.

I quinti nerazzurri, si sa, sono micidiali.

Ancor più nella corsia di sinistra.

Dove a contrastare trovano Zambo e il Capitano a riposo.

Il solito errore.

Sette difensori azzurri nell’area lasciano Darmian libero sparare in porta.

Ripresa, Il Napoli cresce minuto dopo minuto.

Ci crede.

Ma non riesce, al solito, a finalizzare.

Poi a 10 minuti dalla fine Jesus si trova al posto giusto, per il pareggio meritato.

Ci sarà di registrare anche una limpida azione sciupata dal danese appena entrato.

Potrebbe servire Ngonge, anche lui appena entrato, tutto solo davanti a Sommer.

E invece incespica sciaguratamente.

Che oggetto misterioso sto danese.

Eroi di giornata, guarda un po’, gli azzurri più criticati.

L’Albatros friulano.

Per tutto il campionato ha dovuto subire le ingiurie di una tifoseria ostile.

Ogni gol subito – e il Napoli ne ha subiti tanti – colpa sua.

A San Siro almeno tre interventi stellari.

Juan Jesus.

Considerato il simbolo dello sciatto e fallimentare mercato dell’Impomatato.

Il simbolo della sciagurata Grande Rinuncia.

Che ha indebolito la rosa.

E costretto i mille tecnici che si sono avvicendati in panchina a schierare lui titolare, giocatore ormai da pensione, e buono magari per qualche cambio all’80°.

Dopo una gara sontuosa da dominatore in difesa, sigla anche il pareggio.

Ma il brasiliano è protagonista anche dell’altro episodio.

Assai più significativo.

È la giornata contro il razzismo.

Su tutte le maglie, gli adesivi Keep racism out.

Che meraviglia.

A metà secondo tempo Juan Guilherme Nunes Jesus brasiliano di Belo Horizonte, si avvicina all’arbitro La Penna.

E gli comunica con molto garbo ma anche molta fermezza che il giocatore della squadra avversaria Acerbi Francesco gli ha gridato “Sporco negro”.

E che la cosa a lui non va bene.

E non dovrebbe andare bene neanche all’arbitro.

E neanche alla Federazione e alla Lega.

Proprio nella giornata contro il razzismo, poi.

Beh, viene in mente Zeman.

Che nella giornata contro il fumo, fumava in panchina.

Ma Zeman non offendeva nessuno.

E inoltre Zeman era un simpatico.

Che poi, stai vincendo il campionato con mille punti di vantaggio.

Sei in vantaggio.

Giochi in casa.

Sei un miracolato da qualche padreterno che ti ha salvato la vita.

A ogni inizio partita stai lì platealmente con gli indici al cielo a invocare e ringraziare chissà chi.

Le sofferenze patite avrebbero dovuto creare in te rispetto e fratellanza con ogni essere vivente.

Come diavolo ti viene in mente – proprio a te dico – di dare del ” Negro” ad un avversario?

Tra l’altro un avversario sempre correttissimo in campo.

La triste verità è che si può guarire da ogni male.

Dal razzismo no. Dal razzismo non si guarisce.

Dicono che ora Acerbi rischi 10 giornate di squalifica.

Ne prenderà al massimo due, se mai le prenderà.

“Sono cose di campo. Il ragazzo ha capito l’errore e si è scusato subito”.

Siamo o non siamo un paese irrecuperabile?

Altre considerazioni sul finale di stagione del Napoli.

Un punto in casa della capolista, non è da buttare per niente. Perché prendere punti a San Siro non è mai facile, visto che le ultime cinque le abbiamo perse tutte.

Ma chissà, forse, si poteva approfittare di più.

Di fronte c’era un Inter tutto sommato cotta e delusa dopo Madrid.

Farò un po’ di calcoli. E mi sforzerò di essere lucido.

La Champions è sempre più lontana.

Perché Balanzoni e Sangue Oro allungano di altri due punti sugli azzurri.

Per il traguardo Champions, il mini torneo di 10 gare dovrebbe portare 8 vittorie e 2 pareggi.

26 punti, che aggiunti agli attuali, farebbero 71.

Bottino da zona Champions.

Otto vittorie.

Ma lo vedete voi il Napoli vincere otto partite consecutive? Quando ha sempre fallito la terza di fila.

Siamo realistici.

Chiudiamo quest’annata malata nel migliore dei modi.

E vediamo se racimoliamo i punti per l’Europa League.

Sangue Oro e Diavoli brillano.

Il vento è cambiato in casa romanista.

Capitan Futuro è speciale.

Da quando siede sulla panchina dei suoi sogni i risultati dicono 7 vittorie, 1 pareggio e una sola sconfitta.

Una crescita totale. Tattica, tecnica, fisica e mentale.

Non ricordo molti allenatori che, alla loro prima esperienza importante in carriera, abbiano fatto così bene in così poco tempo.

Tanti motivi per sorridere anche in casa Diavolo.

Un marzo di sole vittorie è il modo migliore per arrivare all’ultima sosta stagionale.

Chris Pulisic va in gol da quattro partite consecutive.

Theo è sempre più incontenibile.

Consolidato il secondo posto.

Complice anche una Vecchia in stato di decomposizione.

In media retrocessione da due mesi buoni.

E Acciughina fa anche il risentito.

Mancando di rispetto ai giornalisti che fanno il loro dovere.

Sor Polpetta si è dimesso per molto meno.

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