Unai Hernandez, Marco Bernal, Noah Darvich sono tre nomi cui va aggiunto Pau Prim: “Somiglia più a Busquets, fa funzionare la squadra”
Il centrocampo del Barcellona è in emergenza. Alla lista degli infortunati di Xavi si sono aggiunti la scorsa settimana anche de Jong e Pedri. L’allenatore dei catalani deve quindi trovare delle nuove soluzioni per la partita di oggi contro il Maiorca ma anche per il martedì di Champions. Al Montjuïc, martedì, arriva il Napoli di Calzona per il ritorno degli ottavi. Sport scrive che per sostituire i due infortunati, “le giovanili del Barça sono ricche di centrocampisti di qualità“. I più promettenti il quotidiano li descrive nel dettaglio.
I giovani del Barcellona possono sostituire gli infortunati Pedri e de Jong
Il primo è Unai Hernandez, “potrebbe sostituire Pedri. È un calciatore molto tecnico, con una grande capacità di inventare passaggi impossibili. Il suo ruolo ideale è interno di centrocampo, ma può giocare anche come esterno“.
Marco Bernal invece è una vera e propria rivelazione alla Masia (la Primavera del Barça, ndr). “La sua posizione ideale nello schema di Xavi sarebbe quella di centrocampista sinistro, la posizione abituale di Frenkie De Jong. In questa zona Bernal offre sicurezza difensiva e fisicità. Marc è anche un giocatore molto preciso nei passaggi e nei tiri con il sinistro. Giocava insieme a Lamine Yamal“.
Noah Darvich è tedesco, al Barça si sta ancora ambientando ma sta crescendo velocemente. “Il suo ruolo ideale è quello di centrocampista, quindi sarebbe più disposto a ricoprire il ruolo di Pedri che quello di De Jong. Fisicamente è un portento e tecnicamente è bravissimo. Ha bisogno di acquisire maggiore sicurezza e intelligenza tattica. Il suo piede sinistro è spettacolare“.
Infine Sport suggerisce anche Pau Prim. “Somiglia più a Busquets che a de Jong o Pedri . Siamo di fronte a un centrocampista puro che assicura gol e assist. Sempre ben posizionato e profilato, il suo status di giocatore ambidestro lo rende molto affidabile nei passaggi . Gioca sempre con un tocco e fa funzionare la squadra come un orologio. Non è un calciatore che spicca per doti individuali ma aiuta la squadra a funzionare a livello collettivo”.