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Barcellona in modalità zombie, non ha ancora capito che il suo unico patrimonio sono i giovani (El Paìs)

“Contro il Napoli – miracolosamente rinato – in un tutto o niente con tanti soldi sul tavolo, prestigio e spirito da tifosi drogati di antidepressivi”

Barcellona in modalità zombie, non ha ancora capito che il suo unico patrimonio sono i giovani (El Paìs)
Db Napoli 21/02/2024 - Champions League / Napoli-Barcellona / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Lamine Yamal

Pau Cubarsí ha 17 anni. E poi c’è Lamine, che ne ha ancora 16 ma è già il fuoriclasse della squadra. E poi Balde, Héctor Fort, Fermín, Marc Guiu e un Gavi che sembra già un vecchio. Il Barcellona è questa cosa qui: i giovanissimi, la Masia. Ed è un monito ambulante, anche adesso che si appresta a giocarsi la stagione con il Napoli – come il Napoli. Per Ramon Besa Cubarsí e Yamal sono i “due minorenni la cui capacità di emozionare è pari a quella di evidenziando il disastro nella pianificazione della stagione. Pura roulette russa”.

L’editorialista del Paìs scrive che il “Barça è materia di emergenze isteriche e la stagione si gioca oggi a Montjuïc. Il club si trova di fronte al baratro di mantenere ancora per un po’ l’illusione erosa di un anno fallito e di un allenatore in panchina in modalità zombie per quasi due mesi. La squadra precipita contro il Napoli – miracolosamente rinato – in un tutto o niente con tanti soldi sul tavolo, prestigio e spirito da tifosi drogati di antidepressivi. E la cosa peggiore, anche la migliore, è che lo farà senza una prognosi chiara, a causa dell’irregolarità in cui vive”.

Lo disse Pep Guardiola a Joan Laporta: la soluzione sono le giovanili, la Masía. Invece il presidente del Barç, “rimasto senza consiglieri affidabili, ha premuto l’acceleratore e ha speso una fortuna per calciatori che non sono stati all’altezza del loro prezzo o di quanto ci si aspettava da loro”.

Il rito di guardare una partita del Barça è diventato triste e un po’ doloroso ultimamente. L’unica speranza è quella di assistere all’esordio di un pugno di giovani il cui allenatore, non si sa se per vocazione o pura necessità, è stato costretto a concedere loro molti più minuti di quanto si immaginasse. L’ironia è che l’anno prossimo, o forse già mercoledì, ciò che rimarrà sarà un’eredità promettente”.

“Il Barça cerca allenatore in Inghilterra, Germania e Francia. Deco afferma che il prescelto dovrà avere esperienza internazionale, aver allenato diverse squadre e non avere un contratto in corso. Vedremo come finirà il casting quando inizieranno a comparire agenti e intermediari. Visto quello che c’è in campo, l’esigenza principale dovrebbe essere proprio quella di capire che l’unico patrimonio sportivo in questo momento sono quei ragazzi”.

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