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“Così i De Laurentiis hanno saccheggiato il Bari”, il reportage dei francesi di So Foot

La città detesta la proprietà: «il Napoli ha comprato i nostri migliori senza benefici economici per il Bari». Striscioni ovunque, fischi allo stadio

“Così i De Laurentiis hanno saccheggiato il Bari”, il reportage dei francesi di So Foot
Mc Roma 13/09/2023 - photocall serie Tv ‘Vita da Carlo’ seconda stagione / foto Mario Cartelli/Image nella foto: Luigi De Laurentiis-Aurelio De Laurentiis

La crisi del Bari e soprattutto la gestione dei De Laurentiis che hanno ridotto il Bari a seconda squadra di famiglia, è approdata anche all’estero. Il giornale francese So Foot dedica un reportage al tema: “come la famiglia De Laurentiis ha spogliato (nel senso di saccheggiare, depredare) il Bari”.

Il reportage punta il dito proprio contro il progressivo depauperamento della squadra barese in favore del Napoli.

I tifosi non ne possono più della dirigenza e, soprattutto, di un Aurelio che considera la squadra del figlio una “seconda squadra del Napoli“. Il malcontento pugliese è arrivato sino in Francia, dove So Foot descrive il periodo nero del club.

So Foot racconta gli inizi. Con l’acquisto avvenuto nell’estate del 2018.

Il 16 luglio 2018 tutto è cambiato. Indebitata per 12 milioni di euro, il club è stata dichiarato fallito ed è retrocesso in Serie D. Il club era quindi alla ricerca di un acquirente. È allora che appare (quasi) dal nulla un salvatore, lo scintillante Aurelio De Laurentiis. «Ho scelto De Laurentiis perché rappresenta solidità economica e competenza sportiva», ha spiegato Antonio Decaro, sindaco della città, parlando del proprietario del Napoli. Quest’ultimo poi promette che «Il Bari ritroverà molto presto l’élite del calcio italiano» e decide di mettere alla presidenza il figlio Luigi“. Questo l’incipit di una storia che è lontana anni luce dal lieto fine.

La Serie A è un obiettivo, ma come spesso accade con i De Laurentiis, niente va come previsto

So Foot continua:

Sotto la guida del clan De Laurentiis, il Bari risorge dalle sue ceneri e torna presto in Serie B. Nel giugno scorso erano addirittura vicini alla promozione. Ma a mettere fine ai sogni biancorossi arriverà un certo Leonardo Pavoletti”.

Il Bari inizia la nuova stagione in Serie B con grandi ambizioni. “«La Serie A è un obiettivo chiaro a cui puntiamo per i prossimi anni », aveva dichiarato lo scorso aprile Luigi De Laurentiis. Ma come spesso accade con i De Laurentiis – scrive So Foot -, niente va come previsto“.

E infatti i problemi sono dietro l’angolo. A partire dalla campagna acquisti. Il Napoli sottrae al Bari Cheddira e Caprile (poi girati a Frosinone e a Empoli) per sette milioni di euro. Ma nelle casse del Bari non è rimasto un centesimo delle cessioni.

«Queste due cessioni sono inspiegabili e non hanno portato nulla economicamente al club, visto che il Bari ha dovuto pagare rispettivamente il 30% del prezzo di vendita al Leeds per il Caprile e il 50% al Parma per il Cheddira» spiega a So Foot Giosè Monno, tifoso del Bari e creatore di TuttoBari.

Anche Massimiliano Tangorra, ex difensore del Bari, critica la gestione De Laurentiis:

«Il progetto era partito su buone basi, ma hanno sabotato tutto. Hanno reclutato giocatori non all’altezza di un club ambizioso che punta alla promozione in Serie A».

So Foot arriva poi alla conferenza stampa che ha sancito il punto di non ritorno nel rapporto tra i De Laurentiis e la città.

«Il Napoli è accusato di non avere una squadra giovanile, di non investire abbastanza sulla formazione. Ma non è vero, abbiamo una seconda squadra, il Bari, su cui ci basiamo». In conferenza stampa Aurelio De Laurentiis dichiara senza battere ciglio che il Bari non è altro che una succursale del Napoli. La bomba è sganciata. In una dichiarazione pubblicata in seguito, il figlio Luigi si oppone alle parole del suo progenitore: “Mi dissocio dalle parole di mio padre. Può succedere che un figlio non condivida la stessa opinione di suo padre, e questo è il mio caso attualmente. Difenderò sempre gli interessi del club e il Bari verrà sempre al primo posto. »

Prosegue So Foot.

Ma il danno è stato fatto, e i tifosi si affrettano a esprimere la loro rabbia: striscioni “Vattene da qui” o “No alla multiproprietà” sono esposti ovunque a Bari, ma anche a Roma, davanti a Dino Città, gli studi cinematografici di Aurelio De Laurentiis.

Viene citato il comunicato della Curva Nord contro De Laurentiis.

«Con la multiproprietà non possiamo avere ambizioni, è impossibile» – dice Monno. «È semplicemente impossibile gestire due club, uno in Serie A e l’altro in Serie B, in modo equo», osserva Tangorra, preoccupato per il futuro degli eventi: “Dovevamo lottare per la promozione e invece ci ritroviamo a giocare per la permanenza in Serie B. Non sappiamo dove stiamo andando».

Ora il Bari si ritrova a combattere per sopravvivere in Serie B, dopo aver cambiato tre allenatori. “Come se non bastasse, il club è in rosso anche dal punto di vista finanziario e deve rimborsare quasi 245.000 euro al municipio“.

I fischi ormai sono una consuetudine al San Nicola, “sono ormai diventati parte del paesaggio”, i tifosi non vogliono altro che l’addio dei De Laurentiis. Soprattutto dopo la conferenza stampa di Aurelio De Laurentiis dove ha definito il Bari una succursale del Napoli. Insomma, come titola So Foot, a Bari basta sentire il cognome “De Laurentiis” per sentire i versi dei corvi nell’aria.

 

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