Il sistema li vuole e li premia se si comportano come automi, il top sarebbero arbitri lobotomizzati. L’intelligenza è vietata e queste sono le conseguenze
L’arbitraggio di Di Bello in Lazio-Milan è stato unanimemente bocciato. La Gazzetta dello Sport (quotidiano prevalentemente milanese) gli ha dato come voto 4,5. C’è poco da aggiungere. Sull’episodio che ha cambiato la partita, la seconda ammonizione a Pellegrini, la Gazzetta scrive:
del tutto anacronistico il 2°giallo a Pellegrini (il gioco andava fermato prima per un colpo al volto a Castellanos, il quarto uomo non lo aiuta).
Non vale neanche la pena riportare quel che giustamente scrivono i quotidiani romani.
Pulisic non il massimo della sportività
Che cosa è successo? È successo che Castellanos ha subito un colpo ed è rimasto a terra, tutti si sono fermati aspettando il fischio dell’arbitro che non è arrivato. Pellegrini, che era in chiaro vantaggio sul pallone, in una situazione con zero difficoltà, si è fermato, Pulisic (non un mostro di sportività, questo va detto) ne ha approfittato come i ragazzini ai giardinetti e ha provato a involarsi. A quel punto Pellegrini lo ha afferrato modello Chiellini nella finale degli Europei con Saka. E Di Bello lo ha ammonito e quindi espulso.
Il punto a nostro avviso è che cosa viene oggi richiesto agli arbitri. Agli arbitri non viene chiesta ragionevolezza né tantomeno intelligenza. Non sia mai. All’arbitro è richiesta l’ottusità (non solo agli arbitri ma ora stiamo parlando di questo). Più l’arbitro è ottuso, più applica in maniera ottusamente pedissequa il regolamento, più ha possibilità di fare carriera. Ovviamente di questo passo mancherà pochissimo all’arbitraggio con l’intelligenza artificiale ma questo Rocchi e compagnia ancora non l’hanno capito.
Di Bello sarebbe stato punito se si fosse comportato diversamente
Se gli arbitri fossero stati allenati alla soluzione di situazioni complesse, ovviamente Di Bello si sarebbe comportato in maniera diversa. Ma in questo contesto se Di Bello fosse stato ragionevole, e quindi se non avesse ammonito Pellegrini (e magari si fosse avvicinato a Pulisic dicendogli: “nemmeno alle elementari”), si sarebbe poi beccato una bella ramanzina, un processo interno, anche un voto basso e sarebbe certamente incorso in un rallentamento di carriera. Questo è il punto.
Il nodo è il sistema che è stato creato. È incredibile quanto poco si parli del sistema di punteggio interno arbitrale. Per cui più volte un arbitro viene richiamato al Var, più basso è il suo punteggio. È semplicemente una follia che va in direzione uguale e contraria a quella del buon senso. È il motivo per cui gli arbitri si comportano come automi (vorremmo dire autistici ma è una malattia talmente grave che non ce la sentiamo). È il sistema arbitrale che li vuole lobotomizzati. Non devono avere una visione d’assieme. Guai. Devono essere marionette ammaestrate. Ripetete con noi, con voce robotica: “Fallo, ammonizione. Secondo fallo, espulsione”. Non sono pagati per pensare. Il pensiero è bandito.
Quindi è sterile prendersela con Di Bello. È il sistema arbitrale a essere aberrante.