Carte alla mano, smonta le accuse: «non ho toccato palla sui diritti tv in Lega Pro e la casa l’ho comprata coi soldi miei».
Db Reggio Emilia 09/04/2019 - amichevole/ Italia-Irlanda femminile / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: Gabriele Gravina
Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina si è presentato spontaneamente alla Procura di Roma per rispondere delle accuse sorte in base al dossieraggio e lì scopre di essere stato indagato. Carte alle man, smonta le accuse su un eventuale nesso tra l’assegnazione dei diritti tv quando presidente Lega Pro e una compravendita di libri antichi e l’acquisto di una casa a Milano per la figlia della compagna. Lo scrive anche Repubblica.
Ai magistrati di Roma ha detto di non aver toccato palla nella partita dei diritti televisivi della Lega Pro. E ha aggiunto di aver acquistato la casa con i propri soldi, mostrando anche i documenti della compravendita, indicando da dove sono partiti i bonifici. Anche per quanto riguarda la vendita dei libri ha raccontato una versione diversa rispetto a quella emersa. Intanto ha spiegato che l’affare è avvenuto due anni dopo la vicenda legata ai diritti televisivi della Isg. E, soprattutto, avrebbe dimostrato la regolarità dell’operazione.
Si, è vero: Gravina, esperto di catalogazione, ha cercato di vendere un’importante collezione. E sì: sono arrivate due offerte. Ma la prima non è andata in porto, la seconda sì. Nel primo caso quella sorta di caparra versata è stata restituita, e sarebbe tutto documentato. Nel secondo invece l’affare è andato a buon fine. I manoscritti sono stati venduti a un privato, un collezionista, a un prezzo di mercato. Anche in questo caso Gravina avrebbe prodotto carte a sostegno della sua tesi.
«Abbiamo dimostrato ogni cosa con i documenti alla mano», dicono gli avvocati Leo Mercurio e Fabio Viglione. I legali spiegano di aver espressamente chiesto ai pm «che venisse sentito Gravina con tutte le garanzie previste dalla legge». «Dopo questo tam tam mediatico era necessario», contestualizzano. L’obiettivo è uno: «tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso». «Il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti», concludono.
Gravina in Procura
Gabriele Gravina è indagato dalla Procura di Roma. Il presidente della Figc, finito nell’inchiesta dossieraggio di Perugia da cui è nata quella dei pm della Capitale su presunti illeciti a suo carico. Oggi pomeriggio ha richiesto lui stesso di farsi ascoltare dalla procura di Roma per chiarire la propria posizione. Un lungo interrogatorio durato circa due ore, secondo quanto riporta Gazzetta. Gravina è stato ascoltato dal procuratore Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Giuseppe Cascini.
In una nota gli avvocati di Gravina, Leo Mercurio e Fabio Viglione, hanno spiegato che “in ragione delle intollerabili strumentalizzazioni e delle ricostruzioni distorsive della verità dei fatti che lo hanno chiamato in causa negli ultimi giorni, questa mattina Gabriele Gravina ha chiesto di essere ascoltato per chiarire la sua posizione e le circostanze di cui è stato vittima“.
E ancora: “Tale decisione è stata maturata al fine di tutelare la sua immagine e in virtù della piena fiducia che ripone nei magistrati che stanno seguendo il caso. In questa vicenda, il nostro assistito è una persona offesa, per questo auspica si faccia luce quanto prima su quella che si sta profilando come una vera e propria attività di dossieraggio, rispetto alla quale si augura anche l’individuazione dei mandanti“.
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