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Guardare Napoli-Juve è una forma di resistenza civile, ci si sottrae alla Ferragni da Fazio

A Roma fuori di sé Lotito el drito. Uno che nel sistema ci sguazza da decenni. Ha dichiarato guerra a Gravina e la Lazio finisce in otto

Guardare Napoli-Juve è una forma di resistenza civile, ci si sottrae alla Ferragni da Fazio
Db Milano 17/05/2023 - photocall serie Prime Tv ‘The Ferragnez’ seconda stagione / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Chiara Ferragni

FALLI DA DIETRO – COMMENTI ALLA 27° GIORNATA DEL CAMPIONATO 2023-24

Aiutami a guardare.
Napoli-Juventus non è mai una partita come un’altra.
E’ sempre una indescrivibile emozione.

Per il tifoso è assimilabile a un panorama mozzafiato, a un dolce disorientamento.

Aiutami a guardare.
Affiora alla mente – forse impropriamente, forse in modo sproporzionato, ma come si fa a governare le suggestioni quando rimbalzano – un guizzo di Eduardo Galeano.
Il racconto di quel bambino rapito dallo stupore, quando per la prima volta vide il mare.

Stava al di là delle alte dune, in attesa.

Quando padre e figlio, dopo un lungo cammino raggiunsero finalmente quei culmini di sabbia, il mare esplose davanti ai loro occhi.

E fu tanta l’immensità del mare, e tanto il suo fulgore, che il bimbo restò muto di bellezza.

E quando alla fine riuscì a parlare, tremando, balbettando, chiese a suo padre: Aiutami a guardare!

Invocazione che rivolgo, sommesso, a Dazn.
Aiutami a guardare.

Legittimo piacere e diritto che Dazn puntualmente mi nega.

Contro la criminosa emittente anche l’Impomatato.
Per i commenti a senso unico a favore dei bianconeri.

Che poi, in fondo gli stipendiati Dazn – poveracci – fanno il proprio dovere.
La società sabauda è partner di quella tv.
La domanda sarebbe un’altra.
È normale tutto questo?

Per il tifoso non si discute.
Napoli-Juve è appuntamento irrinunciabile.

Ma guardare la partita del Maradona è per tutti, tifosi e non, anche una forma di resistenza civile se è trasmessa in contemporanea alla Ferragni da Fazio.

Scendono in campo le imperfette.
Due squadre malate e piene di dolori e lividi.

Eppure giocano una gara fra le più emozionanti dell’anno.
Il Napoli deve alimentare le tenui speranza di agguantare la nobiltà europea.

E trova la migliore Vecchia della stagione.
Aggressiva e tutta attacco. Come non s’era visto mai.

Fortuna vuole che il serbo sbagli tutto quello che c’è da sbagliare.
Almeno sei nitide occasioni gol fra lui e i suoi.

Gli azzurri soffrono un po’.
Ma dimostrano di essere vivi e di avere un cuore e un’anima.
Come non fu né con lo Stradivari francese, né con il Camusso prestato alla panchina. Differenze schiaccianti.

E’ un Napoli anima e core.
Ha desiderio di vincerla. Ha desiderio di riprendersi quel posto nel mondo nobile che gli spetta.

E va in vantaggio.
Con il fuoriclasse indiscusso di tutta la Serie A.
Perfetta coordinazione su rinvio di Cambiaso.
Mezza girata e gol al volo a fil di palo.
Memorabile.
Come l’esultanza che sa di promessa. Io resto qui.

Poi la pressione Juve.
Che culmina con la terribile rasoiata di Chiesa.
Dazn criminale me la nega. Devo vederla in differita.

Sembra un pari che scontenta un po’ tutti.
Ma è un pari tutto sommato giusto.

Poi al minuto 90 scocca l’ora della verità.
Osi si procura con caparbietà il rigore decisivo.

E’ il primo rigore contro la Juve in 27 partite.
C’è voluto il richiamo del Var.
Perché l’arbitro salvabrand non se la sentiva.

Si era già distinto per precedenti decisioni molto ossequiose.
Rigore gigantesco, stellare negato a Kvara.
(con l’esperto Marelli in studio a ripetere che non c’è niente).
Bremer e Cambiaso che meritano la doppia ammonizione. Graziosamente graziati.

Conterà più la determinazione con cui Osi se l’è procurato sto rigore, che l’esecuzione sbagliata.

Ma c’è lui, Jack.
In agguato sulla respinta del Portiere dalle Mille Consonanti.
C’è Jack.
Che ormai ci prova gusto a purgare la Juve allo scadere.

E allo scadere, si sa, la vittoria ha un altro sapore.
Sempre un piacere battere la Vecchia.-707uh5
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Anima e core.
E’ questo il regalo della cura Calzona.
Anche se c’è ancora molto da lavorare.
Anche se là dietro comunque si continua a ballare.

Anema e core.

E’ una vittoria che fa bene dal punto di vista emotivo.
Dà un significato a questo campionato balordo.
Si rientra in corsa per l’Europa.
E’ una sniffata di ottimismo alla vigilia di una grande trasferta Champions.
Può essere la svolta.

E’ la giornata degli scontri diretti in coda e in vetta per l’Europa.

Boccata d’ossigeno per Giulietti e Sardi.
I quali addirittura sbancano il Castellani.
La lotta salvezza darà emozioni fino all’ultimo respiro.
Peccato per la Salernitana che – pur pareggiando al Friuli – pare decisamente fuori.

Sesta vittoria consecutiva per Thiago Motta che si consolida al quarto posto.
Per il mini campionato Champions ora di posti ne resterebbe uno solo.

Sorprende che a tutt’oggi i candidati più credibili siano i nuovi Sangue-Oro.
Letteralmente rigenerati da Capitan Futuro.
L’impatto di De Rossi a Roma è impressionante.
Uno dei pochi casi – negli ultimi anni – di un cambio davvero risolutivo.

Niente di bello all’Olimpico.

Una partita letteralmente decisa da un arbitro in giornata storta.
Gli Aquilotti finiscono in otto. Record del decennio.

Da morire dal ridere l’immagine del fischietto brindisino immortalato in delirio.
L’estrazione compulsiva di cartellini.
Il giallo nella mano destra, il rosso in quella sinistra.

Fuori di sé Lotito el drito.
Uno che nel sistema ci sguazza da decenni.
E che ha dichiarato guerra per la rielezione di Gravina alla Figc.
Il quale Gravina ovviamente si vendica come può.

Parole grosse.
Assai sopra le righe. E assai fuori controllo.

Del resto a Roma è così.
E c’è anche una spiegazione scientifica.
Rivelata dalla centralina di via Giuseppe Belloni, a Cinecittà.
La quale ha segnalato la presenza di cocaina nell’aria.
Vizio capitale.

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