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Hanno “pezzottato” la piattaforma anti-pezzotto dell’Agcom

Il codice sorgente di Piracy Shield è stato piratato, è stato reso pubblico: ora qualcuno potrebbe usare la piattaforma per bloccare siti legali

Hanno “pezzottato” la piattaforma anti-pezzotto dell’Agcom

Hanno “pezzottato” la piattaforma anti-pezzotto dell’AgCom. Piracy Shield, il sistema anti-pirateria studiato per bloccare gli indirizzi IP e oscurare gli streaming illegali. E’ successo l’indicibile: il codice sorgente è stato rubato e messo online su GitHub. Lo scrive Calcio e Finanza.

“In particolare nei leak pubblicati si possono trovare dall’interfaccia utente ai modelli di dati, dalla gestione dello storage e filesystem, fino all’API e alla documentazione interna. Non è chiaro chi ci sia dietro al furto di dati, ma contro la piattaforma sono state mosse accuse pesanti, con Piracy Shield definita come «uno strumento di censura nascosto come una soluzione alla pirateria»”, perché era accusato di bloccare anche IP legittimi.

Per esempio Piracy Shield era accusato di aver bloccato “ben 15 indirizzi IP di Akamai, il Content Delivery Network più grande del mondo. Il suo coinvolgimento è stato scoperto attraverso Piracy Shield Search, strumento con cui è possibile inserire un indirizzo IP o un dominio Fqdn (Fully Qualified Domain Name) per verificarne la presenza nella block list della piattaforma”.

In pratica erano tantissime le segnalazioni da parte di utenti ingiustamente colpiti in via cautelare dalla piattaforma antipirateria”. Oggi si scopre che il codice della piattaforma è stato reso pubblico. E secondo gli esperti ora la piattaforma potrebbe essere usata per disabilitare siti legali a piacimento.

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