Il sindaco non commenta l’esibizione russa di Jorit: «Condanniamo l’invasione ucraina ma vogliamo salvare il murale di Jorit su Maradona»
Jorit, Manfredi e l’ignavia «Il suo murale di Maradona da salvare, interessa i napoletani e non Putin». Come ampiamente prevedibile a Napoli nessuno ha detto a sull’esibizione di Jorit in appoggio di Putin. Ha parlato persino di propaganda occidentale, ha chiesto un selfie a Putin. «In Italia si dicono tante cose strane su di lei. Voglio mostrare che sei un essere umano come tutti e contrastare la propaganda occidentale».
Come ampiamente previsto a Napoli – dove Jorit è incredibilmente considerato Van Gogh – regna un sovrano un assordante silenzio. Oggi infatti ha parlato il sindaco Manfredi che alla Ponzio Pilato non ha voluto commentare. Queste le sue parole riportate da Repubblica Napoli che definisce la sua frase una battuta. Per noi è vergognosa.
“Il murale di Maradona firmato Jorit a San Giovanni a Teduccio penso interessi i napoletani e non Putin”: il sindaco Gaetano Manfredi glissa con una battuta sul caso scoppiato in queste ore dopo il selfie dello street artist napoletano con il presidente russo Vladimir Putin al Festival internazionale della gioventù a Sochi (“per mostrare in Italia che lei è umano come tutti e che la propaganda che hanno diffuso ovunque non è vera”, ha detto Jorit).
Il primo cittadino è stato in visita al cantiere per la rigenerazione urbana di Taverna del Ferro e ha confermato la volontà del Comune di salvare i murales del “Pibe de Oro”, insieme con quelli di Che Guevara e di un ragazzo autistico del quartiere, realizzati nel 2017 da Jorit e destinati ad essere abbattuti con le due “stecche” di Taverna del Ferro per far posto alle nuove palazzine e alle aree verdi.
Resta ferma, però, la posizione di Manfredi riguardo alla guerra: “Rispetto a quello che è il giudizio che noi abbiamo su Putin e dunque sulla condanna forte dell’invasione dell’Ucraina – ha spiegato il primo cittadino – l’idea di trovare una soluzione tecnica per salvare il murale di Maradona penso interessi i napoletani e non Putin”.
Jorit e il Napolista di questa mattina dopo la performance russa
L’Italia scopre Jorit il putiniano, a Napoli l’indignazione è ancora a zero. Qualcuno su Twitter chiede conto di tutti i finanziamenti pubblici di cui ha usufruito. Aggiungiamo che sarebbe giunta l’ora, al di là della nauseabonda performance con Putin, di far tornare Napoli una città che apprezza l’arte e come tale cancellare quegli attentati al gusto dal 50% degli edifici della città
Come scrive La Stampa:
Torna a far discutere la vicinanza dello street artist napoletano Ciro Cerullo, in arte Jorit, a Vladimir Putin. Dopo il murale filorusso realizzato a Mariupol la scorsa estate, con la bambina (immagine copiata dallo scatto di una fotografa australiana che lo contestò) che ha negli occhi la bandiera della Repubblica del Donetsk, abbiamo la partecipazione al Festival della Gioventù di Sochi accanto allo stesso Putin. E un nuovo murale, questa volta un ritratto di una giovane Ornella Muti, in un video pubblicato su Instagram dalla figlia dell’attrice, Nike.
Anche le due sono al Festival e mostrano nel video, l’incontro con Jorit davanti al murale realizzato su un palazzo nel villaggio olimpico di Sochi nell’ambito del festival di street art “Nuove forme”, che si tiene a margine di quello della Gioventù. Nel video si sente Naike Rivelli raccontare che lei e la madre in Russia hanno potuto esprimersi liberamente, «parlando di pace, di ecofashion». Jorit compare anche in foto e video dove lo si vede abbracciato a Vladimir Putin. È stato lo stesso italiano a chiedere di fare una foto con il presidente russo, addirittura scambiando qualche scherzosa battuta con lui sul palco del Festival: «In Italia si dicono tante cose strane su di lei. Voglio mostrare che sei un essere umano come tutti e contrastare la propaganda occidentale», Putin non ha perso l’occasione: «Certo, basta che non mi dia un pizzicotto per sincerarsi che sono una persona reale». Tra loro anche una calorosa stretta di mano, poi i cinque di Jorit al pubblico plaudente, una volta sceso dal palco. Facile ipotizzare che fosse tutto studiato a tavolino.
Qui il pezzo del Napolista “Jorit e l’arte figlia di un infantilismo culturale che tritura ogni complessità” .