Ljubicic: «Alcaraz e Sinner davanti a tutti gli altri. Quello di Djokovic è un problema psicologico»

Alla Gazzetta: «Nole deve avere il fuoco dentro, altrimenti gli manca qualcosa. È abituato a lottare su ogni punto, se non avverte stimoli può andare in difficoltà»

Sinner Arabia Saudita Djokovic

Italy's Jannik Sinner greets Serbia's Novak Djokovic (R) after victory in their men's singles semi-final match on day 13 of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 26, 2024. (Photo by Lillian SUWANRUMPHA / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

La Gazzetta ha intervistato Ivan Ljubicic, ex tennista numero 3 del ranking. Ha anche allenato Federer con cui ha vinto 3 slam. Se c’è da chiedere qualcosa sul tennis, su Sinner o Djokovic, Ivan è l’interlocutore perfetto.

Ljubicic: «Djokovic non ha disimparato a giocare a tennis»

A Miami Sinner è ritornato in campo dopo una sconfitta. Una situazione inedita:
«Ma le prime due partite ci hanno detto che non è stato un problema. Si trattava solo di resettare e ripartire, e lui aveva già dimostrato di saperlo fare: dopo aver perso la finale del Masters a Torino a novembre, ha vinto 19 partite di fila e il primo Slam della carriera. La storia del percorso di Jannik in questi anni ci insegna che avrà già analizzato tutti i dettagli che non hanno funzionato per farsi trovare pronto con le contromisure la prossima volta: lui impara dalla sconfitte, non si deprime perché ha perso».

Alcaraz ha però dimostrato di avere l’antidoto per Jannik
«Dall’altra parte della rete c’è sempre un avversario, non dimentichiamolo. E nel caso di Alcaraz, si tratta di un avversario che ha già vinto due Slam a vent’anni, quindi con qualità enormi. D’altronde, sono pochissimi i giocatori che possono mettere in difficoltà Sinner, e non è detto che la tattica vincente di Indian Wells dello spagnolo porterà gli stessi frutti in futuro».

E ancora:
«Io credo che in questo momento, in attesa di capire come sta Djokovic, Alcaraz e Sinner siano davanti a tutti gli altri e lì resteranno anche nei prossimi anni. Saranno i punti di riferimento».

E Djokovic che fine farà. Può darsi che dopo quasi vent’anni di battaglie contro Federer e Nadal, la nuova generazione non gli dia gli stessi stimoli?
«Il suo è un problema psicologico, di certo non ha disimparato a giocare a tennis. Indubbiamente
Nole deve avere il fuoco dentro, altrimenti gli manca qualcosa. È abituato a lottare su ogni punto, a
conquistare il campo centimetro dopo centimetro, e se non avverte quegli stimoli può andare in difficoltà. Ma sono convinto che con l’avvicinarsi dei suoi veri obiettivi di stagione – Roland
Garros, Wimbledon e Olimpiadi — saprà risollevarsi».

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