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Parco Mascagna, i lavori di riqualificazione sono nuovamente sospesi (Cormezz)

Il Parco è desolato e ancora degradato dopo l’abbattimento di 23 alberi per l’incuria degli anni passati, ma il cantiere è fermo, come ammette il Comune

Parco Mascagna, i lavori di riqualificazione sono nuovamente sospesi  (Cormezz)

Il Corriere del Mezzogiorno oggi con un pezzo a firma di Fabrizio Geremicca pone il punto sullo scoraggiamento che prende i cittadini di Napoli alla vista del Parco Mascagna. Oggi c’è un nuovo cartello e dei nuovi lavori in programma per rigenerare il parco, ma la questione è sempre legata al contingente.“Se bisogna sempre ripartite da capo, con progetti spesso anche piuttosto costosi, e non si riesce ad assicurare, per garantire un minimo di decoro al verde cittadino, c’è da scoraggiarsi”

La desolazione del Parco Mascagna

Il cantiere, appaltato alla Maiba srl, è partito. E come primo atto ha battuto 23 alberi condannati, secondo quanto si legge dalle perizie del Comune dalla cattiva manutenzione. Al loro posto, sottolinea Geremicca, arriveranno piante giovani che dovranno crescere. “Il punto però, è che da settimane non si vede un solo operaio al lavoro nel cantiere del Parco Mascagna, il rischio è che arrivi il caldo e renda impossibile la ripiantumazione delle specie arboree”. I tempi stabili per il lavoro erano di 120 giorni e scadranno a fine marzo, ovviamente non esistono i tempi tecnici per portarlo a termine e Geremicca riporta anche l’ammissione dell’assessore al Verde del Comune di Napoli che conferma che «il cantiere è sospeso»

Il motivo? “«Una variante in corso che deve essere approvata dalla Città metropolitana e dalla Soprintendenza. Sono state richieste alcune modifiche al progetto, tra le quali l’eliminazione dell’area di sgambatura per i cani, perché ce ne sono già due abbastanza vicine». Progetto che era stato aggiudicato con la determinazione numero 22 del 19 novembre 2020 a firma della dirigente del Verde, che si chiama Teresa Bastia ed è un agronomo, al raggruppamento temporaneo tra l’architetto”

Nel 2018 il Parco era stato riaperto dopo l’ennesimo cantiere di lavori e l’ennesimo abbattimento di alberi

Ma è proprio su questi termini di sicurezza che ancora ci sono polemiche e incertezze. In questi giorni sono stati abbattuti otto alberi di pino, in quattro anni ne sono stati abbattuti trenta e questo anima la polemica dei residenti che, seppur contenti per la riapertura del parco, non capiscono la reale necessità di questi tagli e non vogliono restare indifferenti di fronte a quello che ritengono un intervento che si sarebbe potuto evitare con una adeguata manutenzione del verde.

 

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