Rmc Sport: «Sono innocente, ho le prove. Il rapporto con la vittima era consensuale, non sono un bugiardo»
L’ex calciatore del Milan Robinho è stato condannato a nove anni di carcere per stupro. Tuttavia, ha assicurato di avere prove della sua innocenza, che la giustizia italiana ha completamente ignorato.
Robinho: «Sono stanco di vedere ancora così tanto razzismo in Italia»
Rmc Sport scrive:
Condannato in Italia a nove anni di carcere per lo stupro di una giovane albanese nel gennaio 2022, il brasiliano si è detto “stanco” di quanto accade in Italia sul fronte razzista. Per la prima volta dall’annuncio della sua condanna, ha dichiarato che è convinto della sua innocenza, ma non può più fare appello dopo la sentenza della Corte di Cassazione di Roma. «Ho giocato quattro anni in Italia e sono stanco di vedere tutto questo razzismo. Era il 2013, ora siamo nel 2024. Le persone che non fanno nulla contro le discriminazioni razziali sono le stesse che mi hanno condannato», ha denunciato in un’intervista a Tv Record.
Robinho è convinto che se il suo processo fosse stato quello di “un italiano bianco”, il verdetto sarebbe stato diverso. «Con la quantità di prove che ho, non sarei stato condannato». L’ex calciatore ha anche affermato di aver avuto un rapporto consensuale con la vittima: «Ci siamo scambiati dei baci. C’erano altre persone in quel posto. Quando ho visto che voleva continuare a divertirsi con altri uomini, sono andato via. Non l’ho mai negato. Era consensuale, non sono un bugiardo». Gli audio della polizia hanno contraddetto la versione dei fatti di Robinho, che sosteneva che la vittima non era ubriaca al momento dell’incidente. La giustizia italiana ha chiesto al Brasile che l’ex attaccante scontasse la pena nel suo Paese.
L’ex calciatore sconterà in Brasile la sua pena
La condanna per stupro a nove anni di reclusione comminata della giustizia italiana all’ex Robinho, deve essere omologata dalle istituzioni del Brasile e l’imputato dovrà scontare la pena nel suo Paese.
È quanto afferma la procura federale del Brasile: «Non ci sono restrizioni al trasferimento dell’esecuzione della pena inflitta ai nativi brasiliani. Per questo, l’imputato Robinho deve essere convocato per partecipare al procedimento», si legge nel documento firmato dal sostituto procuratore, Carlos Frederico Santos.
Robinho fu condannato condannato in via definitiva in Italia per lo stupro di gruppo di una donna avvenuto nel 2013. A carico dell’ex attaccante del Brasile, emersero delle intercettazioni telefoniche in cui sembrava dileggiare la vittima.