De Laurentiis è galvanizzato dall’incontro con l’ad di Invitalia ma servono la fine della bonifica, l’ok del sindaco (e del Consiglio) e fare i conti con i vincoli
Avanti tutta su Bagnoli. Le parole del sindaco Gaetano Manfredi sui tempi della bonifica non modificano i piani di Aurelio De Laurentiis che non ha intenzione di investire sul restyling dello stadio Maradona, considerato invece una priorità per il Comune di Napoli in vista degli Europei 2032. Sarà decisivo a questo punto l’incontro con Manfredi per parlare dei progetti. De Laurentiis ha avuto nei giorni scorsi una riunione con Bernardo Mattarella, ad di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del ministero dell’Economia. Il presidente del Napoli ha illustrato la sua idea di puntare su Bagnoli nell’area del parco urbano: sono stati anche individuati i terreni che al momento sono destinati al verde pubblico. Servirebbe una modifica del piano urbanistico.
Le parole di Manfredi sullo stadio a Bagnoli
Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha smentito le parole di De Laurentiis sulla bonifica del suolo a Bagnoli dove dovrebbe sorgere il nuovo stadio del Napoli. Le parole del sindaco riportate da Radio Kiss Kiss Napoli.
Le parole del sindaco:
«In primo luogo i tempi delle bonifiche sono più lunghi rispetto a quanto detto. Proprio ieri abbiamo definito in maniera dettagliata il cronoprogramma insieme al Ministero e a Invitalia. Si tratta di un’operazione complessa, ma non ho ancora parlato personalmente col presidente.
La proprietà dei suoli è di Invitalia. In tre anni i lavori dovrebbero essere consegnati perché proprio ieri il Ministero dell’Ambiente ha comunicato la rimodulazione dei fondi, tra aprile-maggio si dovrebbe cominciare con la bonifica per tutta la zona e del parco urbano.
Esiste una norma, la legge sugli stadi, che dà un percorso già stabilito per quanto riguarda gli accordi Comune-società di calcio. La via maestra è il restyling del Maradona, c’è la massima disponibilità da parte nostra e del Governo. C’è un tema tecnico tra lavori e uso dello studio, ma sono scelte che riguardano le tecnologie e le modalità di progetto. La nostra disponibilità c’è tutta.
Ieri mi ha telefonato, ha chiesto di incontrarmi per presentare questa sua idea. Dobbiamo farlo anche in presenza dell’amministratore di Invitalia, io non posso parlare di suoli non miei. Quando ci sarà la possibilità di farlo vedremo».