Ad annunciarlo Tommaso Bianchini, responsabile marketing del club azzurro: «Qualsiasi iniziativa contro il razzismo sarà fatta direttamente dal Napoli»
Il Napoli non metterà la patch “Keep racism out” sulla nuova maglia nella partita contro l’Atalanta. La patch fa riferimento all’omonima campagna antirazzismo promossa dalla Lega Serie A. Ad annunciarlo è stato Tommaso Bianchini, responsabile marketing del club azzurro, in occasione della presentazione della maglia speciale che il Napoli indosserà alla ripresa del campionato, casacca celebrativa della partnership con il main sponsor Msc Crociere:
«Il Napoli ha comunicato che qualsiasi iniziativa contro il razzismo sarà fatta dal Napoli stesso direttamente e non più per interposti enti, società o organizzazioni. Quindi andremo avanti da soli», ha concluso Bianchini rispondendo a una domanda sulla decisione del Napoli.
Tommaso Bianchini (Chief Revenue Officer #Napoli) ha annunciato che sabato gli azzurri contro l’Atalanta faranno debuttare la quinta maglia, ma non indosseranno la patch ‘Keep racism out’ sulle maglie (prevista da Lega #SerieA) in segno di protesta per il caso Acerbi-Juan #Jesus
— Nicolò Schira (@NicoSchira) March 27, 2024
Massa: “Questa maglia arriva dopo tanti anni di collaborazione. È una maglia che racconta una parte della nostra storia”
3/3 pic.twitter.com/t7PQBaaVXW
— Official SSC Napoli (@sscnapoli) March 27, 2024
Juan Jesus, il Napoli: non parteciperemo più a iniziative di facciata delle istituzioni contro il razzismo
In seguito a quanto successo con Francesco Acerbi, assolto dalle accuse di razzismo ai danni di Juan Jesus, il Napoli ha stilato un comunicato.
Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la “giustizia” sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti. Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, “è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte…dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo”, perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione?
Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, “essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa”, nessuna decisione è stata assunta dalla “giustizia” sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti. Il Napoli non aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione. #iostoconjj