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Valencia-Real 2-2: Vinicius alla Tommie Smith, l’arbitro fischia la fine sul colpo di testa vincente di Bellingham

Valencia avanti 2-0. Poi due gol di Vinicius che esibisce il pugno chiuso antirazzista nello stadio che lo insultò. Prima dell’assurdo finale.

Valencia-Real 2-2: Vinicius alla Tommie Smith, l’arbitro fischia la fine sul colpo di testa vincente di Bellingham
Real Madrid's Brazilian forward #07 Vinicius Junior celebrates scoring his team's first goal during the Spanish league football match between Valencia CF and Real Madrid at the Mestalla stadium in Valencia on March 2, 2024 (Photo by Jose Jordan / AFP)

Corrida a Valencia-Real Madrid: finisce 2-2, l’arbitro fischia la fine sul colpo di testa vincente di Bellingham.

Valencia-Real Madrid è stata una corrida. Una partita di una intensità e di una tensione fuori dall’ordinario. È finita 2-2. E il finale farà discutere per settimane. L’arbitro Gil Manzano ha fischiato la fine nell’esatto momento in cui Bellingham di testa ha scoccato il colpo di testa finito in gol. Assurda e inspiegabile la decisione del direttore di gara. Alla fine ovviamente c’è stato un accenno di rissa. Bellingham è stato espulso dall’arbitro.

È stata una corrida. Il Valencia è andato in vantaggio per 2-0. E poi a pareggiare ci ha pensato l’uomo più atteso e più fischiato: Vinicius junior. Che ha segnato due gol e dopo il primo ha esultato in faccia alla curve del Mestalla con il pugno chiuso antirazzista alla Tommie Smith. Lui che lo scorso anno è stato insultato e vittima di attacchi razzisti. Il brasiliano è apparso nervoso soprattutto nel primo tempo. È stato involontario protagonista del primo gol dei padroni di casa che sono andati avanti 2-0. Sul finale di tempo, Vinicius ha segnato la rete del 2-1 e ha esultato esibendo il pugno antirazzista e lo ha esibito proprio alla curva del Mestalla la stessa cui reagì lo scorso anno.

Nella ripresa è stato lui a pareggiare. Nel finale è successo di tutto. Prima un bruttissimo infortunio a Diakhaby che si è visto Tchiuameni franare addosso. Poi il rigore assegnato al Valencia e successivamente revocato (giustamente) dopo visione del Var. Infine l’assurda decisione di togliere il gol vincente al Madrid fischiando proprio mentre Bellingham colpiva di testa il pallone che sarebbe finito in rete.

Vinicius, Valencia e Netflix (qualche giorno fa)

Sabato 2 marzo ci sarà il match tra Valencia e Real Madrid di Liga; lo scorso anno al Mestalla Vinicius Jr fu preso di mira con insulti razzisti. La piattaforma audiovisiva Netflix si sta occupando in queste settimane di un documentario sul brasiliano. Le riprese sarebbero dovute avvenire anche allo stadio del Valencia, ma la dirigenza ha negato l’accesso delle telecamere. Relevo riporta:

Netflix aveva già fatto domanda per entrare nel Mestalla. Al punto che l’accredito era in fase di elaborazione: era già chiaro dove i cameraman si sarebbero posizionati, cosa avrebbero potuto registrare e cosa no, ma il Valencia ha fatto un passo indietro e rifiutato l’autorizzazione. “Un documentario in cui saremo già bollati come cattivi, indipendentemente da ciò che facciamo”, hanno dichiarato alcuni uomini della società. Il Valencia lascerebbe che le telecamere Netflix entrassero al Mestalla in cambio di poter dare la loro versione degli eventi. La Liga ha sostenuto la posizione del Valencia. Il club, inoltre, ha detto ‘no’ anche alle richieste di Netflix di intervistare Hugo Duro, che è stato colui che ha avuto discussioni con Vinicius lo scorso maggio”.

No alle provocazioni

Caro Valenciano, grazie mille per aver acquistato il tuo biglietto per tifare il Valencia il prossimo sabato nella partita contro il Real Madrid. Il tuo supporto sarà essenziale per motivare la squadra alla ricerca di una vittoria importante. Come sapete, dopo lo spiacevole incidente della partita della scorsa stagione al Mestalla, negli ultimi mesi siamo stati marchiati con termini che non ci rappresentano. Il Valencia non è un club razzista, né il Mestalla è uno stadio razzista. Non sono questi i valori che ci identificano. Come ha detto il nostro allenatore, Rubén Baraja, dobbiamo ribellarci contro coloro che ci hanno accusato di essere ciò che non siamo e il modo migliore per farlo è dare l’esempio sugli spalti del Santiago Bernabéu.

Il razzismo non risiede nel calcio o nella società. Anche in chi ci ha ingiustamente accusato a causa di chi ha proferito insulti razzisti, ai quali il Valencia ha applicato in poche ore la sanzione più severa: l’espulsione a vita dallo stadio. Il club rivendica la sua posizione chiara contro qualsiasi tipo di discriminazione. Godiamoci la partita, incoraggiamo i nostri giocatori al di sopra di ogni provocazione e onoriamo i valori che ci caratterizzano”.

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