Stavolta va riconosciuta una prestazione discreta, sciupata da una sagra di errori sotto porta. Nemmeno la fortuna dà una mano

Vlahovic principale imputato, La Stampa assolve Allegri. Ecco cosa scrive il quotidiano torinese di Napoli-Juventus 2-1
Buio pesto. La Juventus cade anche a Napoli. Rimedia la terza sconfitta nelle ultime sei gare e si ritrova il Milan addosso: dopo aver bruciato il sogno scudetto, mette a repentaglio anche il secondo posto. Descritto l’effetto del risultato, stavolta va riconosciuta una prestazione discreta, sciupata da una sagra di errori sotto porta che vedono in Vlahovic il principale imputato. Nemmeno la fortuna dà una mano, considerato l’andamento del match. Chiesa annulla il gol bellissimo di Kvaratskhelia, ma subito dopo Osimhen guadagna un rigore: Szczesny lo ipnotizza, ma Raspadori irrompe restituendo speranze Champions a una squadra che Calzona, con semplicità, ha saputo rigenerare.
(…) Nonostante la costruzione agile del Napoli, cui il terzo allenatore di stagione ha saputo ridare gioco e fiducia, gli antidoti
tecnici e tattici funzionano fin quasi al tramonto del tempo, quando un cross di Di Lorenzo, toccato da Bremer, raggiunge Kvaratskhelia che di controbalzo fa impazzire la sua gente.
Il Napolista e gli errori di Vlahovic
Va detto che l’1-0 a fine primo tempo è stato favorito soprattutto da Vlahovic che si è divorato tre gol, tutti e tre piuttosto facili per un attaccante come lui: uno di testa, su cross di Chiesa; uno di sinistro, davanti a Meret, anche se leggermente defilato: scavetto e palo; e poi il terzo, dopo il gol di Kvara, grazie a un regalo di Traoré su azzardata costruzione dal basso di Meret: il serbo ha calciato fuori da posizione favorevolissima e con Meret fuori dalla porta. Il Napoli deve tanto al serbo.