La sua esplosione è dovuta anche a infortuni e prestazioni mediocri dei compagni. Oggi guardare una partita del Barça è diventato triste
Il Barcellona questa sera affronterà il Napoli per il ritorno degli ottavi di Champions League. Tra le file blaugrana spicca il 16enne Lamine Yamal che quest’anno è diventato quasi titolare (complici anche i numerosi infortuni). So Foot ha dedicato un pezzo al talentino del Barça in vista della sfida contro il Napoli:
“Xavi e Francesco Calzona hanno parlato in conferenza dello stesso argomento: Lamine Yamal. Il tecnico azzurro ha detto che il sedicenne ha tutto per diventare uno dei migliori al mondo nei prossimi anni; dalla fine di febbraio, è diventato il leader di un Barça spento, per compensare gli infortuni e le deludenti prestazioni dei più “anziani” del gruppo. Vedere ragazzini di 16, 17 o 18 anni in campo è ormai un fatto comune. Dall’inizio del 2024, Yamal è stato coinvolto in 7 gol nelle sue 12 presenze (5 reti, 2 assist). Il Barça ha perso solo una volta quando il suo protetto ha segnato o fatto segnare (4-2 contro l’Athletic Bilbao il 24 gennaio).
Sulla sua scia, ci sono anche Marc Guiu, Pau Cubarsí, Fermín López ed Héctor Fort. Le prestazioni non molto convincenti di Raphinha e i vari infortuni hanno messo un po’ più in luce le imprese di Yamal diventato il vero regolatore dei risultati del Barcellona. Alla vigilia del duello per la sopravvivenza di due squadre fragili”.
Il patrimonio del Barça sono i giovani: Lamine Yamal su tutti (El Pais)
“Il Barça è materia di emergenze isteriche e la stagione si gioca oggi a Montjuïc. Il club si trova davanti al baratro e deve mantenere ancora per un po’ l’illusione di un anno fallito e di un allenatore in panchina in modalità zombie. La squadra contro il Napoli andrà all in, si gioca tanti soldi sul tavolo. E lo farà senza certezze, immerso com’è nella sregolatezza. Guardare una partita del Barça è diventato triste e un po’ doloroso . L’unica speranza è quella di assistere all’esordio di un pugno di giovani il cui allenatore, non si sa se per vocazione o pura necessità, è stato costretto a concedere loro molti più minuti di quanto immaginasse. L’ironia è che l’anno prossimo, o forse già mercoledì, ciò che rimarrà sarà un’eredità promettente”.