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Zhang, la Corte d’Appello di Milano dà ragione a Hong Kong: deve restituire 320 milioni di euro

Secondo la Corte d’Appello, la sentenza che costringe Zhang a versare più di 320 milioni a China Construction Bank vale anche in Italia

Zhang, la Corte d’Appello di Milano dà ragione a Hong Kong: deve restituire 320 milioni di euro
Db Monaco (Germania) 01/11/2022 - Champions League / Bayern Monaco-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Steven Zhang

La sentenza di Hong Kong che costringe Steven Zhang a versare più di 320 milioni di euro a China Construction Bank vale anche in Italia. Questo afferma la Corte d’Appello di Milano, accogliendo il ricorso dell’istituto di credito cinese“. Lo scrive Repubblica che aggiunge come l’Inter sia completamente estranea alla vicenda.

La decisione della Corta d’Appello di Milano

I giudici milanesi hanno ammesso il ricorso della banca cinese per via del fatto che Zhang presiede il consiglio di amministrazione dell’Inter. Quindi, “Tale circostanza, che ovviamente implica la proprietà delle relative quote societarie, appare sufficiente per ritenere correttamente radicata avanti a questa autorità giudiziaria l’azione”. Così “La Corte d’Appello milanese ha deciso per il riconoscimento della sentenza di Hong Kong“.

La banca cinese allo stato attuale non ha ancora chiarito quali bene vuole pignorare, né dove siano ubicati. Anzi, la China Construction Bank ha chiesto all’Inter di riconoscere uno stipendio a Zhang come presidente del club in modo da poterlo pignorare.

In pratica, nel chiedere il riconoscimento della sentenza cinese in Italia, China Construction Bank non avrebbe fatto riferimento a un eventuale richiesta di pignoramento delle azioni dell’Inter, di cui la famiglia Zhang è proprietaria indirettamente, tramite una società lussemburghese , e che sono peraltro in pegno al fondo americano Oaktree, a garanzia di un prestito di 275 milioni più interessi che scadrà il prossimo maggio. La banca, sempre in nome della sentenza di Hong Kong, chiede all’Inter di riconoscere al 32enne uno stipendio, di modo da poterglielo poi pignorare. Allo stato Zhang, come tutti i presidenti della storia interista prima di lui, non percepisce infatti alcun compenso da parte del club“.

Inter, Oaktree ha già ricevuto alcune offerte per il riscatto del club (CorSport)

Su un altro fronte, Zhang deve riuscire a ripagare il debito ad Oaktree. Altrimenti il fondo americano potrebbe rilevare l’Inter.

Il presidente dell’Inter, Steven Zhang, continua a prendere tempo in attesa della decisione di Oaktree. Zhang deve restituire il prestito chiesto al fondo americano entro il 20 maggio. Tuttavia il rampollo di casa Suning non ha la disponibilità per saldare il debito e ha chiesto così di posticipare la scadenza del prestito. Secondo quanto scrive il Corriere dello Sport, Oaktree non ha le giuste rassicurazioni per accetterà la ri-scadenza. Inoltre alcuni soggetti avrebbero già contattato il fondo per riscattare il club.

“Il presidente nerazzurro, infatti, era convinto di essersi giocato le carte giuste e che ormai il riscadenzamento del prestito fosse in dirittura d’arrivo. Invece è arrivata la doccia gelata di Oaktree. Il fondo americano non ritiene, almeno fino a questo momento, una garanzia sufficiente, per concedere altri 2 o 3 anni di tempo, il pagamento degli interessi accumulati e l’aumento del tasso degli stessi, dal 12% al 16% per il periodo supplementare”.

E ancora:

“Il problema però sta nelle valutazioni di Oaktree, che considera troppo rischioso lasciare l’Inter ancora nelle mani di Suning con la prospettiva di ritrovarsi nel 2026 o nel 2027 nelle stesse condizioni. L’idea emersa, insomma, è che sarebbe più vantaggioso rilevare subito l’Inter prendendosi carico della gestione e individuando un compratore disposto a pagare una cifra adeguata per ricavare un guadagno. Di sicuro alcuni soggetti si sono già fatti avanti con il fondo americano proprio in vista del possibile riscatto del club”.

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