Gli allenatori vecchia scuola non sono più così desiderati, e in questi tre anni ha perso l’aura da vincente. I suoi cavalli invece vincono
Libero non sopporta Allegri: se nessuno dovesse chiamarlo, potrebbe darsi all’ippica. Il quotidiano, notoriamente conservatore, nel calcio invece è uno strenuo sostenitore della nouvelle vague calcistica e quindi non ama il tecnico livornese. Ecco cosa scrive il quotidiano a proposito di Allegri che sarà esonerato a fine stagione dalla Juventus ma cui resterà ancora un anno di contratto.
A prima vista è uno svantaggio per la società – 7 milioni netti all’anno, 13 lordi, per 4 stagioni, è l’ultimo contratto folle della precedente dirigenza – e un vantaggio per Allegri, protetto dalla sicurezza economica.
In caso di esonero, Allegri resterebbe vincolato alla Juventus per un ulteriore anno e a quel punto sarebbe obbligato a un riposo forzato. Per un mister che non ha più una buona pubblicità, soprattutto verso l’estero che prima lo cercava con insistenza, fermarsi un anno potrebbe essere un problema.
Prosegue Libero:
il calcio nel frattempo è cambiato, gli allenatori vecchia scuola non sono più così desiderati, e in questi tre anni Allegri ha perso l’aura da vincente che si portava dietro.
È difficile pensare che Allegri riesca a strappare ancora un paio di ingaggi importanti come, ad esempio, è riuscito a fare Mourinho, per citare un collega che non ha voluto e saputo innovarsi nel gioco. Potrebbe pensarci il Bayern Monaco, storicamente attento agli allenatori italiani e magari attratto da un gestore di campioni dopo gli esperimenti falliti con Nagelsmann e Tuchel, ma anche i bavaresi sembrano orientati su tecnici emergenti, come del resto il Liverpool e il Barcellona. In Italia non c’è posto tra le grandi e chissà se Allegri accetterà mai un ingaggio minore. Fosse un appassionato vero, dovrebbe pensarci. Altrimenti converrà darsi all’ippica, dove i suoi cavalli vincono: letteralmente, beninteso.