Lo spettro della Serie C. Repubblica intervista Valentini ex dg della Federcalcio: «Il figlio ha detto che per noi la B dev’essere motivo di vanto»
A Bari c’è la grande paura della Serie C. A sei giornate dalla fine del campionato, il Bari è 16esimo: oggi disputerebbe i play-out per non retrocedere. Repubblica Bari intervista Antonello Valentini, barese, ex direttore generale della Federcalcio.
«Questa stagione si sta trasformando in un incubo. La retrocessione in C sarebbe come, se non peggio, del fallimento di qualche anno fa. Le ricadute fanno anche più male. (…) Lo dico da barese: non lo meritiamo assolutamente. Anche con la Cremonese c’erano 17mila spettatori al San Nicola. Questi sono numeri da serie A, altro che lotta per non finire in C».
Qual è la sua chiave di lettura di una stagione così diversa da quella che l’ha preceduta?
«È inutile girarci intorno, le maggiori responsabilità le ha la società. Invece di insistere sulla scia dello scorso campionato si è smantellato in modo clamoroso un organico che invece andava rinforzato. Sono andati via i giocatori migliori, si è fatto a meno di tutti quelli che facevano gol. E il budget messo a disposizione dai De Laurentiis non è stato all’altezza delle aspettative e della passione dei baresi. Per non parlare delle cose che dicono: irritanti e presuntuose, ai limiti della provocazione».
Il problema di fondo è che Bari e la sua provincia non hannoprodotto una proprietà locale neppure quando c’era da fare ripartire dalla serie D.
«Lo so perfettamente. Con tutto il rispetto nei loro confronti, non fu bello vedere dieci imprenditori locali mettere 100mila euro a testa per un totale di un milione di euro: sappiamo perfettamente che con queste cifre non vai da nessuna parte nel calcio. Ma questo non deve autorizzare i De Laurentiis a trattare Bari come fosse una filiale di paese di una grande banca. Lo trovo inammissibile e offensivo. Le parole di Aurelio De Laurentiis, che ha detto chiaro e tondo che il Bari è il vivaio dei Napoli, sono uno schiaffo non soltanto ai tifosi, ma a tutta la città. Il figlio Luigi aveva fatto bene a prendere le distanze, ma nei giorni scorsi anche lui è stato protagonista di una gaffe clamorosa».
A cosa si riferisce?
«Alla frase per la quale la B deve essere un motivo di vanto per Bari. Ma cosa dice? Non conosce la storia della squadra della nostra città. Siamo stati tanti anni in serie A e la maglia biancorossa l’hanno indossata tanti giocatori forti. Altro che B motivo di vanto».
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