È successo a Empoli con i giocatori del Napoli, è successo a quelli del Milan, persino agli interisti convocati prima del derby
Basta umiliarsi davanti agli ultras. Bisognerebbe ribellarsi, ma per quieto vivere… Lo scrive la Gazzetta dello Sport nel pagellone di giornata. Il titolino scelto è: L’umiliazione e la logica del quieto vivere.
Scrive la Gazzetta:
A capo chino dagli ultras. Al termine della partita persa a Empoli, i giocatori del Napoli sono stati “convocati” sotto la curva ospiti e qualche capo della tifoseria ha inflitto loro il solito “sermone” post sconfitta. Qualche giorno prima, alla fine di Roma-Milan in Europa League, era successa la stessa cosa: la squadra di Pioli a occhi bassi sotto il settore della Curva Sud Milano in trasferta. Al conto aggiungiamo le “chiamate” in senso buono, tipo quella di domenica ad Appiano Gentile prima del derby, con qualche leader della tifoseria interista a strillare via megafono incitamenti inascoltabili (“il nemico”, “sanguinano, uccideteli”). Le facce attonite dei giocatori di Inzaghi dicevano molto. Anche basta, certe sfilate sono umilianti. Bisognerebbe ribellarsi, ma per quieto vivere…
Di Lorenzo convocato dagli ultras. Sky: «scena deprimente». Condò: «i calciatori hanno paura» (sabato)
Di Lorenzo convocato dagli ultras che lo catechizzano. La scena viene mostrata a Sky e definita un po’ deprimente da Alessandro Bonan.
Ugolini: «Scena che abbiamo già visto, ogni tanto si ripete, per tutta la partita protesta del tifo organizzato del Napoli. Contestazione forte nei confronti dei giocatori e ovviamente anche del presidente De Laurentiis che era presente al Castellani. Tra il primo e il secondo tempo è sceso negli spogliatoi poi non so se sia rientrato in tribuna.
I tifosi per tutta la stagione hanno sostenuto la squadra anche come segno di riconoscenza per lo scudetto. Oggi c’è stata questa aspra contestazione per tutta la squadra, poi convocazione del capitano Di Lorenzo e poi di tutta la squadra. Oggi c’erano 3.500 tifosi. Grande è stata la delusione, ci si aspettava reazione d’orgoglio dopo il pareggio col Frosinone».
Nessuno discute che non possa esserci il disappunto del tifoso.
Condò: «È una scena che abbiamo visto molte volte, in vari stadi. È un problema di ordine pubblico. I giocatori (in genere, non solo quelli del Napoli, ndr) hanno paura, quindi ci vanno. È stata un’annata orrenda ma io do per scontato che si impegnino».
Costacurta: «A me è successo di andare lì ma non per paura. Il rapporto è civile, se diventa incivile te ne vai. Ci vai ad ascoltare. Può capitare che i calciatori non si impegnino. È l’impressione che dai ma si impegnano. Mica in una redazione tutti si impegnano al 100%?».