A Radio Napoli Centrale: «C’è spazio per il tennis, lo stadio, il centro sportivo come quello del City. Io sono un imprenditore puro, i soldi li metto io»
De Laurentiis a Radio Napoli Centrale ha parlato dello stadio a Bagnoli:
Come vice commissario c’è Auricchio che ha iniziato ad ottobre la bonifica: ci sono oltre 200 ettari, circa 250 divisi in cinque lotti. Dove mi vorrebbe mandare il sindaco ci vogliono cinque anni di bonifica, mentre il parco dello sport è un’altra parcella: ce n’è una da 35 ettari e una da 30, quella da 35 ha iniziato la bonifica assieme a quella da 30. Quella da 35 terminerà la bonifica, da come mi hanno assicurato, a maggio 2025. Quella da 30 dovrebbe terminare a giugno 2026. Su questi due lotti da 65 ettari uno potrebbe fare il tennis, lo stadio del Napoli, il centro sportivo come quello del Manchester City, e farla finita. Io sono un imprenditore puro, non ho bisogno di finanziamenti altrui: nel Napoli i soldi chi li ha messi? E nei film? Ma perché, il Comune in 20 anni al Maradona ha fatto lavori? Li ha fatti la Regione perchè ho grandi rapporti con il presidente De Luca. Purtroppo il sindaco è straordinariamente capace, ma ha trovato un bilancio sottozero di parecchi miliardi: con un dissesto finanziario così non puoi pensare al Maradona, devi dare corso a delle priorità. Il sindaco di Napoli o di Roma ha 3000 investiture e difficoltà create precedentemente o con incapacità di risanare i bilanci.
Con 65 ettari a disposizione ci vorrebbero tanti parcheggi, uno stadio da 50-60mila posti che possa fare concorrenza agli altri stadi del mondo. I trasporti sono un falso problema, che differenza c’è tra piazzale Tecchio e Bagnoli? Anche sul piano del bradisismo, con quello ed il Vesuvio siamo nelle mani del Signore altrimenti non faremmo nulla a Napoli.
Ho un appuntamento con il ministro Fitto che convocherà Invitalia ed il sindaco: se tutti quanti si son messi in testa di penalizzare il Napoli e di spedirlo lontano dalla città, me ne farò una ragione.
Afragola piano B? La legge per poter ottemperare alle mancanze bilancistiche di un club ha fatto una mossa intelligente: al di là della proibizione di poter costruire a uso abitativo dei metri quadri, lascia costruire per uso commerciale per abbattere i costi di gestione di un impianto sportivo. Se uno vuole uno stadio con centro commerciale e negozi, che lavori sette giorni su sette, se uno lo sposta lontano dalla zona urbanistica più importante non potrebbe avere garanzia di utilizzo sette giorni su sette. Se uno non se ne rende conto e si fa solo casino, ci si tira indietro e si dice ‘se volete che oltre i 20 anni in cui ho seminato a Napoli…’ ma se vogliamo continuare a piangerci addosso nella città più bella del mondo, e ci sono ostacoli punitivi, me ne faccio una ragione.
Fuori da Castel Volturno? Le vie del Signore sono infinite.
Andiamo in Europa? Non mi va di parlare di calcio, dobbiamo essere signorilmente capaci di non penalizzare gli altri colleghi. Quando sarà il momento di parlare di calcio, lo faremo”